PICCOLO DIZIONARIO TECNICO D'OROLOGERIA

di Nicola de' Toma

Spero di averne dimenticati pochi, di quelli importanti! Sarò comunque grato al lettore che vorrà segnalarmi i termini, relativi all'orologio da polso, che mi sono rimasti nella penna, per poter completare una possibile futura riedizione. Ringrazio sin d'ora della collaborazione.  

Le parole in corsivo trovano un riferimento alle singole voci in NERETTO che fanno da capoverso.

T. = termine
S. = sinonimo
V. = vedasi

ACCIAIO =

Lega di ferro con debole tenore di carbonio, superiore allo 0,4%. Gli acciai usati in orologeria subiscono quasi sempre il processo di tempera e rinvenimento.

ACCIAIO INOSSIDABILE =

Lega di ferro, cromo e nichel. Inalterabile, non temperabile e che può essere rifinito raggiungendo un bel lucido. Impiegato nella costruzione di casse per orologi da polso.

ACCIAIO-NICHEL =

Questa lega trova impieghi particolari in orologeria: V. Spirali compensatrici e Bilanciere Guillaume.

AFFATICAMENTO =

Di una molla: V. Avvolgimento permanente.

AFFIDABILITÀ

Capacità di un determinato meccanismo di svolgere in maniera ottimale le operazioni per le quali è stato progettato, nell'arco di un periodo definito.

AFFISSI =

piccole bilame bimetalliche di cui una estremità fissata sulla corona del bilanciere monometallico: corregge la debole sensibilità della spirale compensatrice alla variazione termica che, pur essendo molto bassa, non è quasi mai nulla. Il "bilanciere ad affissi" fu inventato da Ditisheim e da lui ha preso il nome.



ALBERO =

Corpo cilindrico sul quale sono fissati o ruotano altri organi. Albero, asse e "tige" sono, in orologeria, sinonimi: vi è l'abitudine di dire albero del bariletto (e non asse), asse del bilanciere (e non albero), tige dell'àncora (e non asse).

ALBERO DEL BARILETTO=

Supporto del bariletto e della sua molla. Ha una parte cilindrica di diametro maggiore, dalla quale sporge un minuscolo gancio "G" al quale si attacca il coquillon della molla. Il perno superiore dell'albero termina con una parte quadra sulla quale viene fissato a vite il rocchetto del bariletto. L'albero ruota superiormente nel ponte del bariletto ed inferiormente nella platìna.


ALTERNANZA =

Rotazione di un pendolo o di un bilanciere da una posizione estrema all'altra (da "A" a "B"). Gli orologi vengono distinti anche dal numero di alternanze all'ora che il bilanciere compie (simbolo: A/h). I numeri di A/h che caratterizzano gli orologi da polso sono: 18.000, 19.200, 19.800, 21.600, 28.800, 36.000. Da un punto di vista teorico - a parità di accuratezza di costruzione - maggiore è il numero di A/h, maggiore può essere la precisione.


AMPIEZZA =

Angolo massimo di cui si allontana il bilanciere dal suo punto di riposo "R" (da R ad A, oppure da R a B). A seconda del grado di carica della molla e della posizione dell'orologio, il bilanciere può oscillare con un'ampiezza da 180° a 315°. Una buona ampiezza di oscillazione raggiunge i 270° con l'orologio in posizione orizzontale. Tale valore si registra normalmente dopo la revisione dell'orologio.

ANALOGICO =

Orologio con l'indicazione oraria a mezzo di lancette; l'altro tipo di indicazione è quella digitale.

ÀNCORA =

Organo intermedio dello scappamento, in acciaio od in ottone, la cui forma ricorda quella di un'àncora marinara (V. scappamento ad àncora svizzero).

ÀNCORA BILANCIATA =

Nei vecchi orologi di esecuzione accurata, l'àncora può presentare un'appendice che bilancia lo squilibrio, rispetto al suo centro di oscillazione, dovuto allo stelo. Sino all'inizio del nostro secolo si riteneva che tale squilibrio avesse un effetto negativo sulla regolarità di marcia dell'orologio: oggi vi sono molti dubbi in proposito e le àncore bilanciate non vengono più impiegate.


ÀNCORA A LINEA DIRITTA =

Abbreviazione per "Scappamento ad àncora a linea diritta". In questo, i centri di rotazione della ruota di scappamento "A", dell'àncora "B" e dell'asse del bilanciere "C" sono posti su di una linea retta.

ÀNCORA LATERALE =

Scappamento nel quale i centri di rotazione della ruota di scappamento "A", dell'àncora "B" e dell’asse del bilanciere "C" sono posti ai vertici di un triangolo. Questo scappamento era di tipica produzione inglese e viene ancor oggi usato, quasi esclusivamente, nel tourbillon.

ÀNCORA A CAVIGLIE =

Àncora che porta perpendicolarmente al suo piano due sottili caviglie in acciaio che svolgono la funzione delle leve dell'àncora. Lo scappamento con questa àncora era montato sull'orologio di Roskopf; oggi non viene più impiegato negli orologi da polso.



ÀNCORA A RINCULO DEGLI OROLOGI A RIPETIZIONE =

È un regolatore di velocità che permette di distanziare tra di loro i colpi del martello sul timbro.

ANSA =

Pezzo che raccorda la carrure della cassa dell'orologio da polso con l'attacco per il cinturino. Può presentare forme diverse: diritta, a goccia, conica, ovale, cannelée, bisellata, articolata, a scalini, "cachée" (occultata), ecc. Può attribuire all'orologio maggiore o minore interesse a seconda delle mode.

ANSETTA =

(S.: Barretta) Asse cilindrico metallico che unisce tra di loro le anse dell'orologio e che costituisce l'attacco per il cinturino. Può essere fisso od amovibile; in quest'ultimo caso è costituito da un tubetto, contenente una molla elicoidale, che mantiene spinto verso l'esterno un cilindretto interno.

ANTIURTO (ANTISHOCK)=

(S.: Parachute, Incabloc) Riguarda esclusivamente i perni dell’asse del bilanciere, i più delicati dell’orologio. È costituito da un sistema particolare di pietre di controperno e di cuscinetti in rubino, nei quali ruotano i perni dell’asse del bilanciere e che possono evitarne la rottura in caso di urto. Il principio è il seguente: la pietra di controperno è sotto l’azione di una molletta che la tiene in posizione elasticamente; in caso di urto assiale il perno spinge su questa pietra che può alzarsi un poco, ammortizzando così l’urto. Per ammortizzare gli urti laterali, invece, il cuscinetto in rubino in cui ruota il perno, può spostarsi lateralmente su di un piano inclinato, piano che lo fa poi tornare in posizione al cessare dell’urto.

ANTICIPO =

Numero di secondi e minuti di cui un orologio supera l’indicazione oraria esatta. È indicato con il simbolo +.

ANTIMAGNETICO =

Orologio costruito con materiali insensibili al magnetismo o, più spesso, con un movimento protetto da uno schermo magnetico costituito dal quadrante, da una capsula che copre e circonda il movimento, realizzati in ferro purissimo. L’intensità di campo magnetico a cui può resistere un orologio viene espressa in Oersted (simbolo: Oe).

ARRESTO ALL’IMPULSO =

Può verificarsi durante l’impulso del dente della ruota di scappamento sulla leva dell’àncora, quando il bilanciere ruota molto lentamente quando la molla è quasi scarica. Se non è dovuto ad una leva dell’àncora troppo sporgente o ad una molla "affaticata" (V. Avvolgimento permanente) non è un difetto: può infatti verificarsi in orologi di eccellente qualità quando questi siano dotati di bilancieri vantaggiosamente pesanti.


ARRESTO AL RIPOSO =

Difetto dello scappamento ad àncora da evitare e che si produce quando il bilanciere, ruotando molto lentamente, si arresta perché il dente della ruota di scappamento non riesce a disimpegnarsi dal piano di riposo della leva dell’àncora.


ASSE DEL BILANCIERE =

Asse che supporta il bilanciere, sul quale sono riconoscibili: due perni "P", il supporto per il bilanciere "B" e la parte allargata "V" sulla quale viene montata la virola della spirale. Il plateau viene calzato su "X".

ASSE DI CARICA =

(S.: Tige di carica) Asse che sporge dal movimento e sul quale è fissata a vite la corona di carica. Sulla parte cilindrica di questo asse, che consente anche la messa all’ora, è posto il rocchetto di carica e, sulla sua parte quadra, il pignone scorrevole.

ASTROLABIO

È uno strumento per misurazioni astronomiche che consente di determinare su una superficie piana la posizione del sole e delle stelle principali. Consente di determinare l'ora sia di giorno che di notte.

ATTRITO =

Resistenza mostrata da due corpi che si spostano uno in rapporto all’altro. Dipende dalla natura dei corpi (acciaio su acciaio, acciaio su rubino, ecc.), dallo stato delle superfici di contatto (superfici più o meno lucide, secche o lubrificate, ecc.), dalla pressione tra i due corpi e dalla natura dei lubrificanti. V. anche coefficiente d’attrito.

AUTOCOMPENSATRICE O AUTOCOMPENSANTE =

Si dice di una lega il cui coefficiente termoelastico varia poco o nulla con il variare delle temperature più usuali a cui viene sottoposto l’orologio. L’Elinvar, ad esempio, è una di queste leghe impiegate nella costruzione delle spirali compensatrici.

AUTOMATICO =

Orologio a carica automatica: il movimento del polso carica la molla motrice grazie alla rotazione di un rotore che gira liberamente sul suo asse, rotazione provocata dal movimento del polso e dalla forza di gravità.

AVVOLGIMENTO PERMANENTE =

È il numero di spire che si possono contare in una molla quando è libera, fuori dal bariletto. Maggiore è il suo numero, minore è la forza elastica della molla. In gergo, una molla ad alto numero di giri di avvolgimento permanente viene definita "affaticata" ed è da sostituire.

BARILETTO =

Scatola cilindrica "A" contornata da un bordo sul quale è ricavata la dentatura della prima ruota dell'orologio, la ruota di carica. La scatola è chiusa da un coperchio "B" e gira attorno all’albero del bariletto. Contiene la molla motrice attaccata alla parete interna del bariletto con la brida ed all’albero del bariletto con il coquillon.

La ruota di carica (Fig.17) ingrana con il primo pignone del ruotismo posto sulla ruota dei minuti. Il bariletto gira lentamente, compiendo una intera rotazione in circa 6/8 ore.




BARRA

Elemento realizzato in metallo, in genere una struttura tipo ponte semplificato, in cui si imperniano gli alberi degli ingranaggi.

BASCULA =


Leva che può muoversi attorno ad un suo centro di oscillazione e che è fornita di uno o più bracci; nell’orologio semplice ve ne è una nel meccanismo di carica e di messa all’ora.



BASCULA DELLA RUOTA DI RINVIO DEL CRONOGRAFO =

Porta la ruota di rinvio del cronografo; lo spostamento di questa bascula ha per effetto di trasmettere il movimento dalla ruota conduttrice alla ruota centrale del cronografo mettendo così in moto la grande lancetta.

BASCULA DELLA RUOTA DI RINVIO DELLA CONTAMINUTI =

(nel cronografo) Porta l’omonima ruota ed ha il compito di avvicinare od allontanare i denti di questa nel raggio di azione del dito.

BASSINE =

(T. francese) Indica un tipo di cassa in cui tutte le sue parti sono lisce, così da dare l’impressione di essere costruita in un pezzo unico.

BATTUTA

Rumore tipico emesso dal moto alterno dello scappamento (detto anche battito).

BILAMA =

Lamina composta da due metalli a diverso coefficiente di dilatazione, saldati tra di loro: è impiegata nei bilancieri per la compensazione della temperatura. I due metalli usati sono l’ottone e l’acciaio oppure l’ottone e l’acciaio-nichel.

BILANCIERE =

Organo che con le sue oscillazioni regolarizza la velocità di rotazione del ruotismo dell'orologio. Maggiore è la sua libertà d'oscillazione, maggiore è il suo isocronismo.

BILANCIERE BIMETALLICO COMPENSATO =

La corona del bilanciere, tagliata in due punti simmetrici, è formata da due metalli saldati insieme, acciaio all’interno ed ottone all’esterno: questi, avendo un diverso coefficiente di dilatazione, fanno aprire le semi-corone tagliate quando la temperatura diminuisce, aumentando così il suo raggio di girazione, fatto che provoca ritardo. Viene così compensata la variazione di elasticità della spirale che, irrigidendosi, fa anticipare l’orologio. Il contrario si verifica quando la temperatura aumenta. Sulla corona si trovano delle viti: allontanandole od avvicinandole al taglio si può ottenere una compensazione maggiore o minore. Questo bilanciere può compensare con precisione gli effetti delle variazioni di temperatura solo a quelle estreme (per es. +4 e +36° C). Alle temperature intermedie si registra un errore, definito errore secondario. Non deve essere associato a spirali compensatrici.

BILANCIERE GUILLAUME =

Di aspetto e di funzionamento identico al precedente. In questo però all’acciaio è stata sostituita una lega di acciaio-nichel al 42/44% di nichel. Questa sostituzione lo rende praticamente indenne dall’errore secondario. È anche detto "Bilanciere Integrale" perché i risultati ottenibili sono i migliori. Per il suo elevato costo, derivante dalla sua complessa taratura, è riservato a pezzi unici o ad orologi destinati a concorsi di cronometria.

BILANCIERE MONOMETALLICO A VITI  =

Le viti presenti sulla corona di questo bilanciere consentono di variarne il momento di inerzia, quindi di regolare a mezzo di esse l’anticipo o il ritardo. Ciò si ottiene rispettivamente alleggerendo con la fresatura le teste delle viti o appesantendole con piccole rondelle sotto le loro teste; con lo stesso metodo si ottiene la sua equilibratura.

BILANCIERE MONOMETALLICO SEMPLICE =

A corona liscia. Costituito da un solo metallo (ottone, maillechort, glucydur), è oggi molto diffuso e sempre associato ad una spirale compensatrice di tipo Elinvar (oppure Metelinvar, Isoval, Nivarox, evoluzioni dell’Elinvar) il cui coefficiente termoelastico è basso e risente poco delle variazioni di temperatura.

BISELLATURA =

Asportazione a mezzo di limatura o di tornitura degli spigoli vivi di leve, bascule, ponti, ecc.: è una lavorazione di rifinitura estetica riservata a prodotti di alta qualità.

BISOLFURO DI MOLIBDENO =

Lubrificante moderno, in polvere od in sospensione oleosa, usato dall’industria orologiera per le molle e per lo scappamento: ha il vantaggio di non diventare colloso, ma è ancora poco usato dai riparatori perché di non semplice applicazione (soprattutto la versione in polvere).

BLU =

Colore che acquista l’acciaio quando è sottoposto a rinvenimento a mezzo di riscaldamento a 290/300° C. Le vecchie molle motrici, le spirali, le viti, venivano rinvenute al blu anche per evitarne l’ossidazione.

BOCCOLA

Anello al cui interno ruota un albero o un’asse. La sua funzione è quella di offrire una guida alla rotazione, diminuendo gli attriti. Può essere di ottone o di berillio (di norma si usano rubini sintetici).

BOLLETTINO UFFICIALE DI MARCIA =

Documento che riassume il comportamento di un orologio sottomesso a prove in un Osservatorio Astronomico Nazionale. Solo se l’orologio supera certe prove di precisione può fregiarsi del titolo di "Cronometro con bollettino", relativo solo all’orologio testato. Diverso è invece il "Certificato di cronometro": la casa produttrice presenta un certo numero di orologi all’Osservatorio, che costituiscono un campione. Se le prove vengono superate dagli orologi presentati, tutti gli orologi prodotti dalla casa con quelle caratteristiche hanno diritto al Certificato di cronometro.

BOTTONE DEL DISCO  =


(S.: Caviglia d’impulso, Ellipse) Cilindretto sporgente inferiormente dal disco d’impulso che è montato sull’asse del bilanciere. Serve da collegamento tra la forchetta dell’àncora ed il bilanciere stesso durante l’impulso. Può avere forma semi-cilindrica, triangolare od ellittica (da cui ellipse). Quest’ultima forma non viene più impiegata.

BRACCI

Sono così denominati i raggi delle ruote dentate.

BRIDA =

Tratto di molla che ha la funzione di mantenere collegata l’estremità della molla stessa alla parete del bariletto: questo collegamento può essere fisso o a slittamento. Nel primo caso la funzione della brida è solo quella di far svolgere la molla nel modo più concentrico possibile all’albero del bariletto evitando spinte laterali, nel secondo caso anche di far slittare l’adesione della molla sulla parete del bariletto in modo da evitare una sua sovratensione. La brida a slittamento è impiegata nei bariletti degli orologi automatici.

BRUNITURA =

(S.: Pivottatura) Procedimento di accurata lucidatura dei perni degli organi rotanti dell’orologio. Ha la finalità di ridurre l’attrito dei perni nei fori nei quali ruotano e quindi la loro usura. Per essere efficace, deve essere condotta su perni dai quali siano state precedentemente eliminate le eventuali asperità.

CADUTA  =

Angolo percorso a vuoto dal dente della ruota di scappamento dopo l’impulso su una leva dell’àncora per andare ad appoggiarsi sul piano di riposo dell’altra leva. Si distingue una caduta esterna ed una interna a seconda che essa avvenga tra le due leve dell’àncora o all’esterno di queste. La caduta ha un valore angolare da 1°,30’ a 3°. È uno spreco di energia ma è indispensabile per far fronte alle inevitabili tolleranze di lavorazione: è quindi necessaria per garantire il funzionamento dello scappamento. In quelli di alta qualità si cerca di contenerla al minimo.


CALENDARIO =

Orologio il cui quadrante, oltre alle indicazioni orarie, riporta le indicazioni del calendario. Queste possono andare dalla semplice data del mese a quelle più complete comprendenti il giorno del mese, quello della settimana, il mese dell’anno e le lunazioni: in quest’ultimo caso lo si definisce "calendario completo".

CALENDARIO PERPETUO =

(S.: Perpetuale) Oltre alle indicazioni del calendario completo (qualche rara volta riporta anche il millesimo del secolo) passa automaticamente dal 30 al 1° del mese successivo quando il mese ha trenta giorni. Inoltre indica la data giusta anche alla fine di febbraio nell’anno bisestile.

CALENDARIO GIULIANO E GREGORIANO

Il calendario giuliano fu introdotto da Giulio Cesare. In seguito il Papa Gregorio XIII nel 1582 ne introdusse la riforma e fu così detto gregoriano. E' ancora in vigore in Europa e in gran parte del mondo.

CALIBRO =

Termine che in orologeria, anziché indicare le dimensioni dell’orologio, è impiegato per designare la forma del movimento, dei ponti, il loro numero, l’origine del movimento, il nome del costruttore, ecc. Ad esempio: calibro ETA 7750, ecc.

CALIBRO DI FORMA: designa tutte le forme ad eccezione di quella rotonda: ovale, quadrata (carrée), rettangolare, rettangolare ad angoli smussati, ovale con le estremità troncate ("tonneau"), rettangolare molto allungata ("baguette"). Per meglio identificare le forme si vedano quelle dei vetri.

CALIBRO "LEPINE": relativo agli orologi da tasca. In questo la lancetta dei secondi è posta sulla verticale che origina dalla corona di carica (alle ore 6).

CALIBRO "SAVONNETTE": sempre relativo agli orologi da tasca; la lancetta dei secondi è posta a 90° dalla verticale che origina dalla corona di carica.

CAMMA =

Disco metallico di profilo calcolato che ha spesso la funzione di trasformare un movimento rotatorio in uno rettilineo o viceversa: un esempio di impiego lo si trova in certe racchette di regolazione, oppure nel cuore dei cronografi.

CAMMINO PERDUTO =

Nello scappamento ad àncora, dopo la caduta della ruota, l’àncora percorre un ulteriore piccolo angolo (0°,30’)a vuoto, sinché lo stelo della forchetta va ad appoggiarsi contro la spinetta di limitazione. Il cammino perduto è, come la caduta, una sicurezza resa necessaria dalle tolleranze di lavorazione.



CANNELÉE =

(T. francese) Indica un certo tipo di ansa o di carrure che presenta delle scanalature.

CANOTTO

Struttura cilindrica cava all’interno, avente diverse funzioni. Normalmente è attraversato dall'asse di carica e protegge l'inserimento della corona sulla cassa.

CAPPUCCINA

Caratteristico orologio da viaggio la cui cassa ha una struttura verticale realizzata in ottone e vetri molati, che permette la visione completa del movimento meccanico. Rappresenta uno dei primi modelli di sveglia da viaggio.

CARATO =

(simbolo: K) Vecchia unità di titolo per le leghe d’oro, ora sostituita dai millesimi. Una lega di 14 K (563/1.000esimi) contiene 14/24 in peso di oro puro; quella di 18 K, 18/24 (750/1.000esimi), sino a giungere all’oro puro (24 K) che, ovviamente, ne contiene 24/24. Nonostante la legislazione imponga l’uso dei millesimi, nel linguaggio comune si continua ad usare i carati.

CARICA AUTOMATICA

Sistema di caricamento di un movimento meccanico dotato di dispositivo tramite il quale il movimento del polso legato alla forza di gravità consente di ricaricare la molla motrice ottenendo piena autonomia di marcia.

CARICA MANUALE

È la forma più antica di ricarica adottata per gli orologi. Non vi è nessun automatismo e il caricamento avviene manualmente con cadenze quotidiane, settimanali o periodi maggiori, a seconda del tipo di movimento.

CARRÉ

Dicesi di casse di forma quadrata.

CARRILLON

Tipico meccanismo che in maniera automatica, a determinate scadenze, o per attivazione manuale fa risuonare un motivo musicale a mezzo di sottili lamine che vibrano.

CARRURE =

(T. francese) Parte mediana della cassa dell’orologio nella quale si alloggia il movimento. Da questa si dipartono le anse. Il fondello e la lunetta portavetro sono fissati sulla carrure. Può essere liscia o scanalata (cannelée).




CAROUSEL =

(T. inglese) Orologio dotato di un dispositivo simile a quello del tourbillon (V.) nel quale però la gabbia non è azionata dalla ruota dei secondi ma da quella intermedia: fa quindi un giro su se stessa in un numero di minuti variabile a seconda del tipo. Meno delicato del tourbillon, risponde allo stesso scopo e fu ideato da Bonniksen nel 1892.

CASSA  =

Custodia del movimento dell’orolgio che lo protegge dalla polvere, dall’umidità e dagli urti, dandogli un aspetto il più attraente possibile. Può essere costituita da due o da tre parti separabili (lunetta, che porta il vetro, carrure, fondello). I materiali impiegati per la sua costruzione sono i più vari: ottone, acciaio inossidabile, argento, oro, platino e – recentemente – anche titanio, materiali plastici e ceramici. La sua forma è dettata dalla fantasia del costruttore e dalle mode. Ecco le definizioni di alcune forme:


rotonda

carrée (quadrata)

rettangolare allungata ricurva

rettangolare ricurva

rettangolare con lati maggiori orizzontali

carrée cambrée (quadrata ricurva)

tonneau (a botte)

a cuscino

triangolare

asimmetrica

tortue (tartaruga)

carrure a gradini

ad anse cachée (nascoste)

CASSAIO

Artigiano tecnico che realizza, ripara o rifinisce la struttura (cassa) in oro o in altri metalli.

CAVIGLIA =

(S.: Coppiglia, spinetta) Sottile cilindro a lieve conicità che viene talvolta usato, anche in orologeria moderna, per fissare tra di loro due parti (ad es. la spirale al pitone).

CERNIERA =

Impiegata nelle casse di orologi da tasca ma anche in alcuni da polso che si rifanno al passato. Ad esempio: sulla carrure sono saldati due tubetti, sul fondello uno solo; i tre pezzi sono collegati da una spina. Può essere "in vista" o "occultata".

CHAMPLEVÉ =

V. Smalto champlevé.

CHATON =

(T. francese) Piccolo anello metallico nel quale è fissato un cuscinetto in rubino il cui foro è un poco eccentrico rispetto all’anello stesso: questo viene bloccato sul ponte o sulla platìna con due piccole viti (chaton vissé). L’eccentricità viene sfruttata per variare l’interasse tra due ruote, facendo ruotare lo chaton. Poco impiegato negli orologi moderni, era frequente in quelli di qualità prodotti sino ai primi decenni del nostro secolo.


CHAUSSÉE =

(T. francese) V. Pignone calzante.

CHIAVE

Strumento di carica dell'orologeria antica. Attualmente le chiavi vengono utilizzate per le sveglie cappuccine e per gli orologi meccanici da parete e da tavolo.

CICLOIDALE =

Tipo di profilo del dente usato per le ruote degli orologi.

CILINDRO =

Organo intermedio dello scappamento a cilindro, coassiale all’asse del bilanciere.




COEFFICIENTE D’ATTRITO =

Rapporto tra la resistenza che origina dallo sfregamento e la pressione di due corpi in movimento. Tra due metalli è di circa 0,20, mentre tra metallo e pietra dura è di 0,12: anche da ciò il vantaggio di far ruotare i perni di un orologio in cuscinetti di pietra dura.

COEFFICIENTE DI DILATAZIONE =

Numero che dà l’allungamento di un corpo sottoposto alla variazione di un grado di temperatura.

Tre esempi che interessano l’orologeria:

ottone = 0,0000180

acciaio = 0,0000105

Invar = 0,0000008

La differenza tra ottone e acciaio è sfruttata nel bilanciere bimetallico compensato. Per l’Invar V. alla voce.

COEFFICIENTE TERMICO =

Di un orologio dovrebbe essere la variazione di marcia (anticipo o ritardo) provocata dalla variazione di un grado C di temperatura: nella pratica è invece la variazione di marcia registrabile tra la temperatura minima di +4° e quella massima di +36° C.

COMPASSO PER INGRANAGGI =

Strumento impiegato per ricercare la distanza ottimale tra due ingranaggi, distanza nella quale i due mobili ingranano con minore attrito e senza impuntamenti.

COMPENSAZIONE =

Artifici messi in atto per diminuire od annullare gli effetti della variazione di temperatura sulla marcia dell’orologio.

COMPLICAZIONE =

La presenza in un orologio di un calendario più o meno completo, o di una parte cronografica, o di una suoneria, ecc., costituisce una complicazione.

CONDOTTA =

Ruota trascinata da un’altra: nell’orologio, i pignoni sono condotti dalle ruote, tranne in poche eccezioni (ad es. nella minuteria).

CONDUTTRICE =

Ruota che muove la ruota condotta.

CONOIDE =

Organo (A) di forma all’incirca conica, percorso da una scanalatura e portante la ruota di carica; il bariletto non dentato (B) è collegato al conoide tramite un budello od una catenina. Non più in uso, era invece d’impiego generale in tutti gli orologi da tasca sino all’inizio dell’800 e nei cronometri da marina meccanici. Regolarizza la forza motrice della molla trasmessa al ruotismo.

CONTAMINUTI =

(S.: Sommatore dei minuti) Piccolo quadrante del cronografo sul quale ruota una altrettanto piccola lancetta che indica il numero dei giri (dei minuti) compiuti dalla grande lancetta del cronografo. Ne sono noti tre diversi tipi: "continuo" nel quale la piccola lancetta si muove in continuazione di moto uniforme, "istantaneo", dove la lancettina scatta improvvisamente sulla suddivisione di competenza esattamente al 60esimo secondo ed il "semi-istantaneo", la cui lancetta comincia a muoversi attorno al 58esimo secondo per poi scattare sulla divisione successiva al 60esimo secondo. Attualmente viene prodotto quasi solo quest’ultimo.

CONTAORE =

(S.: Sommatore delle ore) Come il contaminuti, con la differenza che indica il numero di ore (sino a 12) a partire dall’inizio della misurazione cronografica. Il suo meccanismo, contrariamente a quello del contaminuti, è posto sotto il quadrante.

CONTATORE SPORTIVO =

Cronografo che permette la misurazione di fenomeni ma non indica l’ora corrente. Ve ne sono di tipi diversi, a seconda degli impieghi specialistici: ad esempio, in un tipo per la misurazione di fenomeni di breve durata, la grande lancetta fa un intero giro in un solo secondo, consentendo così la lettura del 100esimo di secondo. Ora sono sempre più sostituiti da quelli elettronici che giungono ad indicare il millesimo di secondo.

CONTROPERNO =

(S.: Pietra di controperno, contropietra) Pietra dura non forata, piatta da una parte e bombata dall’altra: sulla parte piatta appoggia l’estremità del perno conico. Trova sempre impiego per i perni del bilanciere al fine di diminuirne l’attrito di rotazione. Può essere presente, in certi movimenti di qualità, anche per i perni dell’àncora e della ruota di scappamento. È mantenuta in posizione da un anello metallico (coqueret) fissato sul ponte con viti oppure, nel sistema antiurto del bilanciere, da una speciale molletta.

CONTROSMALTO =

Strato di smalto depositato sul retro del quadrante per evitare deformazioni e cricche sulla parte anteriore durante la cottura dello smalto al forno.

COPPIGLIA =

S.: Caviglia.

COPRIBASCULA =

Mantiene in sito, nel meccanismo di carica e messa all’ora, la bascula che sposta il pignone scorrevole. Da essa si diparte, spesso, una molletta che ha il compito di mantenere il tiretto o nella posizione di carica o in quella di messa all’ora (V. fig.74).

COPRIPOLVERE

Parte realizzata in vari tipi di metallo e applicata all'interno del movimento e deputato a proteggerlo dalla polvere e dagli agenti atmosferici.

COQ =

Antico termine francese, qualche volta ancora usato al posto di ponte del bilanciere.

COQUERET =

V. Controperno.

COQUILLON =

(T. francese) Indica, anche in Italia, la spira interna della molla piegata ad anello per agganciarla all’albero del bariletto.




CORINDONE =

Alluminio cristallizzato. Pietra di poco meno dura del diamante. Quando è incolore, prende il nome di zaffiro. Se vi è incluso ossido di cromo acquista un colore rosso vivo e prende il nome di rubino. Impiegato per la costruzione dei cuscinetti: dal 1910 circa, però, si usa solo il rubino sintetico, sempre composto da alluminio cristallizzato.

CORNO =

All’estremità dello stelo dell’àncora sono poste due propaggini che prendono il nome di corna. Cooperando con il bottone del disco costituiscono un sistema di sicurezza contro il rovesciamento.



CORONA =

Quella parte della ruota che porta i denti (corona dentata) e, nel bilanciere, la sua parte periferica ad anello.



CORONA DI CARICA =

Cilindretto zigrinato con il quale termina l’asse di carica e che permette di azionarlo. Può avere diversa forma e costituisce uno degli elementi dello stile di un orologio. Nei cronografi può incorporare un pulsante. Negli orologi impermeabili è di solito a vite ed è completata da una guarnizione interna di tenuta in gomma.

CRICCA =

Incrinatura presente in un pezzo: quando lo è in un quadrante di smalto ed è filiforme viene chiamata "fêlure".

CRICCO O CRICCHETTO =

Leva munita di un becco che penetra nella dentatura di una ruota sotto l’azione di una molla: ha generalmente la funzione di permettere alla ruota di girare in un unico senso.




CRICCHETTO RINCULANTE =


Cooperando con il rocchetto del bariletto evita, al termine della carica della molla, che si registri sovratensione della stessa e ciò grazie al fatto che questo cricchetto, al termine della carica, lascia retrocedere il rocchetto del bariletto di due/tre denti.


CROCE DI MALTA =

Arresto composto da due parti: la ruota, che assomiglia vagamente ad una croce di Malta, ed il dito. Quest’ultimo è posto sull’albero del bariletto mentre la ruota è imperniata sul coperchio del bariletto. Il dispositivo consente di eliminare il primo e l’ultimo giro di carica della molla motrice, che sono quelli che forniscono l’energia di intensità più irregolare.


CRONOCOMPARATORE =

Apparecchio (inventato nel 1933 e diffusosi agli inizi del decennio successivo) per determinare di quanto anticipi o ritardi un orologio nel momento stesso in cui lo si prova. Con un’attenta, ma non inequivocabile, interpretazione del grafico che fornisce è anche possibile rilevare alcuni difetti presenti nell’orologio in esame, quali l’errata messa in fase dello scappamento, un’irregolare trasmissione della forza motrice da parte del ruotismo sino ad individuare qual è la ruota a cui è attribuibile tale irregolarità, ed altri ancora.

CRONOGRAFO =

Orologio che consente e facilita la misurazione di brevi fenomeni. Allo scopo è stato aggiunto un meccanismo che presiede al movimento di una grande lancetta supplementare posta al centro del quadrante, che può essere fatta partire, arrestata ed azzerata a mezzo di appositi pulsanti. È completato dalla presenza di una o due minuscole lancette (contaminuti e contaore), ruotanti su altrettanto piccoli quadranti, che indicano i minuti e le ore della durata della misurazione. Il nome (dal greco: cronos = tempo; grafos = scrivo) deriva dal primo tipo, dell’inizio dell’800, che consentiva la misurazione grazie a due puntini di inchiostro rilasciati, alla partenza ed all’arresto, da una speciale lancetta sul quadrante di smalto. Successivamente fu proposto il termine più pertinente di Cronoscopio, ma non è mai stato usato né dal pubblico né dagli stessi costruttori. Sul quadrante del cronografo possono essere presenti diversi tipi di scale a seconda dell’impiego specifico a cui è destinato. In base al modo come vengono ottenute meccanicamente le tre funzioni del cronografo (partenza, arresto, azzeramento) si distinguono:

CRONOGRAFO CON RUOTA A COLONNE : nel quale il centro di comando delle funzioni è costituito dalla ruota a colonne. È il tipo più raffinato di movimento, oggi usato solo da pochi costruttori.

CRONOGRAFO SENZA RUOTA A COLONNE : tipologia più recente nella quale le funzioni cronografiche sono ottenute a mezzo di spostamento di leve, senza l’impiego della ruota a colonne; la maggior parte dei componenti è ricavata per tranciatura meccanica, fatto che ha permesso di abbattere notevolmente i costi di produzione del meccanismo.

CRONOGRAFO A DUE PULSANTI =

Mentre in quello monopulsante non è possibile far ripartire la grande lancetta del cronografo dopo l’arresto se prima non la si è azzerata, in questo tipo si può farla ripartire senza preventivamente azzerarla. Consente quindi la misurazione di fenomeni che presentano momenti di pausa.

CRONOGRAFO CON SCALA TACHIMETRICA

Trattasi di un apposito cronografo utilizzato per ottenere la media oraria. Azionando la lancetta del cronografo all'inizio della misurazione (alla partenza) e arrestandola allorché si è percorsa la distanza stabilita, si può leggere sulla scala l'indicazione della media oraria.

CRONOGRAFO CON SCALA TELEMETRICA

Tale tipo di scala consente, mediante un calcolo basato sulla differenza di velocità di propagazione delle onde sonore rispetto alla luce, di ottenere immediatamente l'indicazione della distanza dell'evento. Es.: in guerra era usato per calcolare la distanza delle artiglierie nemiche.

CRONOGRAFO MEDICALE

Realizzato per permettere al medico, sulla base delle pulsazioni indicate dal quadrante del cronografo stesso (normalmente non superiori alle 30), il controllo del numero di pulsazioni reali, estese al minuto.

CRONOGRAFO MONOPULSANTE =

Cronografo nel quale, a mezzo di un solo pulsante, sono ottenibili tre funzioni in sequenza obbligata: partenza, arresto, azzeramento.

CRONOGRAFO MONORATTRAPPANTE

Cronografo costituito da una sola lancetta centrale dei secondi che può essere fermata per la misurazione di un tempo intermedio e riavviata successivamente ottenendo il recupero immediato del tempo trascorso dal suo precedente arresto.

CRONOGRAFO SDOPPIANTE O RATTRAPANTE =

(I due termini sono sinonimi) Particolare tipo di cronografo nel quale la grande lancetta è doppia, una sovrapposta all’altra con tanta accuratezza da sembrare una sola. È impiegato per rilevare il tempo di due fenomeni che hanno lo stesso inizio ma non terminano nello stesso momento: dopo la comune partenza, una delle due lancette può essere arrestata, consentendo così una prima misurazione, poi, riavviandola con la pressione su di un apposito pulsante, raggiunge di scatto l’altra lancetta in movimento alla quale si sovrappone, marciando poi di nuovo insieme. Si può ripetere all’infinito la sequenza citata. All’azzeramento, le due lancette possono essere riportate, una indipendentemente dall’altra, sullo zero del quadrante. Il dispositivo che presiede a tali funzioni è piuttosto delicato ed il cronografo sdoppiante è di costo abbastanza elevato.

CRONOMETRO =

Etimologicamente qualsiasi apparecchio per misurare il tempo, ma, nell’uso comune, il termine è riservato ad un orologio di alta precisione. Ve ne sono diversi tipi (V. Bollettino ufficiale di marcia).

CRONOMETRO D’OSSERVATORIO =

Orologio che ha ricevuto un Bollettino ufficiale di marcia.

CRONOMETRO DA MARINA =

Orologio di grande diametro e di grandissima precisione impiegato dalle navi di alto mare per la determinazione della longitudine. È alloggiato in una scatola di legno ed è fissato ad una sospensione cardanica in modo che rimanga sempre in posizione orizzontale nonostante il rollìo della nave. Il permanere in tale posizione gli evita le irregolarità di marcia dovute allo squilibrio del bilanciere e della spirale. Con la trasmissione via radio dell’ora e con le attuali triangolazioni satellitari è divenuto superfluo per la determinazione della longitudine e non viene più costruito dai nostri anni ’50.

CRONOMETRO DA TOLDA =

(S.: di bordo) Orologio da tasca di discreto diametro (50/65 mm) e di grande precisione impiegato in marina sino a 40 anni or sono per trasportare sulla tolda della nave l’ora indicata dal cronometro da marina che invece risiedeva stabilmente in un apposito locale della nave.

CRONOMETRO DA VETRINA =

Cronometro contenuto in una scatola di legno che, un tempo, veniva esposto in vetrina dagli orologiai. Risiedendo sempre in posizione orizzontale non accusava gli effetti dello squilibrio del bilanciere e della spirale: ne risultava una marcia precisa.

CUORE =

Camma in forma di cuore fissata su quelle ruote del cronografo che portano lancette che devono poter essere azzerate.




CURVA PHILIPS =

Forma, calcolata matematicamente, con la quale dovrebbe terminare la spira sopraelevata della spirale Breguet. Favorisce l’ottenimento dell’isocronismo del bilanciere sia equilibrando la parte eccentrica della curva che sopprimendo od attenuando le spinte laterali subite dai perni dell’asse del bilanciere contro i cuscinetti. È nota anche una "curva interna Philips", con la quale la spirale dovrebbe originare dalla virola: è raramente realizzata per le notevoli difficoltà di esecuzione.


CUSCINETTO =

Piccolo cilindro forato che può essere in metallo (ottone o glucydur) od in pietra dura sintetica: in questo caso la materia con cui è realizzato è il Corindone che ha sostituito, dall’inizio del secolo, il rubino naturale (ma il nome è rimasto). 

CUVETTE =

(T. francese): indica il fondello interno della cassa; frequente negli orologi da tasca, raro in quelli da polso.

DARDO =

Piccola caviglia fissata sotto la forchetta dell’àncora. Il dardo coopera con il disco di sicurezza, presente sull’asse del bilanciere, nell’evitare il rovesciamento dello scappamento ad àncora che potrebbe verificarsi in seguito ad un urto subito dall’orologio.


DECORAZIONI =

Lavorazioni di finitura delle superfici del movimento finalizzate ad ottenerne un abbellimento: le più raffinate sono quelle ad "onda di Ginevra" e a "false coste", effetti ottici che fanno apparire la superficie come se fosse percorsa da un lieve ondulamento. Altri tipi sono: "a coste", ad "occhio di pernice", ecc.

DEFORMAZIONE =

Se ne riconoscono due tipi:

DEFORMAZIONE ELASTICA: quella subita da un corpo che, al cessare dell’azione deformante, riprende la sua forma originaria: ad esempio, quella di una molletta d’acciaio o della molla motrice che ha subito il giusto trattamento termico (tempera e rinvenimento) o meccanico.

DEFORMAZIONE PERMANENTE: quando il corpo, dopo la deformazione, non riprende la sua forma primitiva: in orologeria ciò può verificarsi sia nella molla motrice che in una molletta che, con l’uso prolungato, sia stata ripetutamente sottoposta ad azione deformante.

DENSITÀ DELL’ARIA =

Uno dei fattori che possono lievemente influenzare la marcia di un orologio.

DENTATURA =

La dentatura di una ruota può essere:

RADIALE: quando il dente è allineato sul raggio della ruota.

FRONTALE: quando il dente si erge frontalmente dal piano della ruota.

EPICICLOIDALE: tipo di profilo del dente più impiegato nelle ruote degli orologi.

EVOLVENTE: tipo di profilo del dente usato in meccanica: in orologeria sta lentamente sostituendo quello epicicloidale.

BREGUET: detta anche "a denti di sega", dalla caratteristica forma del dente.

DÉTENTE =

S. di Scappamento a distensione (V.) o di una parte di questo.

DIAMANTATURA =

Nel gergo orologiaio, l’operazione di lucidare a specchio un pezzo.

DIAMANTINA =

Polvere di ossido di alluminio cristallizzato (corindone) impiegata per lucidare alcune parti dell’orologio. Nonostante il nome, non contiene diamante ma ha una durezza inferiore solo a quest’ultimo.

DIAPASON =

(Orologio al diapason) Movimento elettronico nel quale un piccolo diapason (del tipo per accordare gli strumenti musicali) svolge la funzione di organo regolatore dell’orologio. Sistema utilizzato intorno agli anni 60 per ottenere orologi di precisione. Una struttura a diapason miniaturizzato (simile a quello ben più grande che viene utilizzato per accordare gli strumenti musicali, veniva attraversata dalla corrente elettrica e vibrava ad una particolare frequenza (c.360 hz). Tale vibrazione, captata da apposito meccanismo, faceva capo una minutissima ruota dentata che trasmetteva direttamente alle lancette il movimento, che appariva quindi quasi continuo. Alla fine degli anni 70 venne interamente sostituito da quelli al quarzo.

DIGITALE =

Orologio con un tipo di indicazione dell’ora a mezzo di numeri che scorrono su di un quadrante o sotto apposite finestrelle e che possono essere azionati elettronicamente o meccanicamente.

DISCO DI IMPULSO =

(S.: Grande disco) Montato sull’asse del bilanciere, porta il bottone del disco. È così chiamato perché riceve l’impulso dalla forchetta tramite, appunto, il bottone. Forma un pezzo unico con il disco di sicurezza grazie ad un mozzo che li collega (V. Plateau).



DISCO DI SICUREZZA =

(S.: Piccolo disco) Montato sull’asse del bilanciere insieme al disco d’impulso, con il quale è collegato da un mozzo, coopera con il dardo posto sotto la forchetta nell’evitare il rovesciamento dello scappamento. Sulla sua circonferenza è presente un incavo per permettere al dardo di passare durante la fase di impulso.

DISIMPEGNO =


Nello scappamento ad àncora è l’angolo che il bilanciere fa percorrere all’àncora affinché una sua leva si liberi dall’impegno con il dente della ruota di scappamento. È seguito dall’impulso.



DITO =

Piccolo disco, da cui sporge una propaggine a forma di dito, che muove un altro organo o una ruota dentata:

DITO DEL CALENDARIO: muove la stella dei calendari.

DITO DELLA RUOTA CENTRALE DEL CRONOGRAFO: posto sotto di questa, muove la ruota di rinvio della contaminuti.

DITO D’ARRESTO: blocca un altro organo.

DORATURA =

Rivestimento di superfici con oro: si realizza a mezzo di bagni galvanici. Lo spessore della doratura si misura in "micron" (millesimi di millimetro): le casse degli orologi vengono dorate con spessori di 5, 10, 15, 20 micron.

DUPLEX =

V. Scappamento duplex.

ÉBAUCHE =

V. Sbozzo.

ELASTICITÀ =

Proprietà di certi corpi di riprendere la loro forma primitiva quando cessa l’azione deformante. È sfruttata per ottenere forza motrice dalla molla contenuta nel bariletto e per ottenere un momento torcente dalla spirale del bilanciere. L’elasticità della molla e della spirale dipende dalla natura delle leghe metalliche impiegate e dai trattamenti termici o meccanici che hanno subito.

ELINVAR =

Lega a base di acciaio e nichel il cui coefficiente termoelastico è quasi nullo alle temperature alle quali normalmente è sottoposto l’orologio (da –10° a +36°). Impiegata per la costruzione di spirali compensatrici.

ELLIPSE =

V. Bottone del disco.

EPILAME =

(T. francese) Prodotto chimico impiegato prima della lubrificazione dell’orologio allo scopo di mantenere in luogo l’olio evitando che si spanda.

EQUAZIONE DEL TEMPO =

Orologio ad equazione del tempo: indica sia l’ora vera che quella media.

EQUILIBRATURA =

Serie di operazioni eseguite sul bilanciere per equilibrarlo: V. Squilibrio.

ERMETO =

Orologio da tasca la cui cassa rettangolare è costituita da un astuccio con due parti scorrevoli aprendo le quali, per osservare l’ora, si carica la molla.

ERRORE SECONDARIO =

Scarto di marcia accusato da un orologio dotato di un bilanciere bimetallico compensato quando si trova ad una temperatura intermedia tra quelle estreme (+4°/+36°) per le quali è stato tarato.

EXTRA-PLAT =

Cassa o movimento di spessore molto ridotto. Vengono costruiti movimenti meccanici di spessore di poco superiore al millimetro.

FAUSSES - COTES =

V. Decorazioni.

FLYBACK =

Cronografo in uso, un tempo, nell'aviazione militare e civile, in cui, con la pressione sul pulsante d'azzeramento mentre la lancetta cronografica è in marcia, questa ritorna immediatamente a zero: rilasciando il pulsante, la lancetta riparte da zero. Nel cronografo classico, invece, per ottenere l'azzeramento è necessario prima arrestare il cronografo. E' definito anche con il termine francese "retour en vol"; in italiano potrebbe chiamarsi "Cronografo ad azzeramento permanente".

FOLIOT =


Primitivo tipo di bilanciere costituito da una barra traversale sulla quale potevano esservi dei pesetti, spostabili lungo la barra stessa.

FONDELLO =

Parte posteriore della cassa, montata sulla carrure; può esservi fissato a pressione o avvitato.




FORCHETTA  =

Insenatura di forma rettangolare all’estremità dello stelo dell’àncora, fiancheggiata dalle corna, nella quale penetra il bottone del disco durante il funzionamento dello scappamento.



FORZA COSTANTE =

Lo scappamento a "forza costante", che può essere di vario tipo, è quello nel quale gli impulsi che giungono al bilanciere sono tutti di pari intensità; è di costruzione molto complessa ed è raramente presente negli orologi da polso, anche di livello qualitativo altissimo.

FRENO =

V. Leva del freno.

FUSO ORARIO =

Per facilitare i rapporti internazionali, la superficie della terra è stata divisa in 24 fusi orari eguali, delimitati da meridiani. L’asse centrale di ciascun fuso dista dall’altro di 15°, pari ad un’ora. Il fuso Zero convenzionale è quello di Greenwich (Inghilterra), gli altri distano di un numero intero di ore da questo. L’ora di Greenwich è anche detta "ora universale".

GABBIA =

Struttura complessa che nel tourbillon regge e comprende la ruota di scappamento, l’àncora ed il bilanciere, ruotando su se stessa.

GALOPPO =

In certi scappamenti, come il duplex e quello a distensione, è il passaggio accidentale di due o più denti della ruota di scappamento.

GHIERA

Anello metallico graduato, generalmente zigrinato internamente, fissato alla cassa. La ghiera viene generalmente utilizzata sugli orologi subacquei per permettere di verificare i tempi d’immersione. In questo caso ruota solo in senso antiorario.

GIOCO =

Spazio tra due mobili, di cui uno è mobile in rapporto all’altro.

GIOCO DEL PERNO: nel foro del cuscinetto; varia da 0,8 a 2 centesimi di millimetro, a seconda dell’organo rotante e del diametro del movimento.

GIOCO IN ALTEZZA: quantità di cui può spostarsi in altezza l’asse di un mobile tra la platìna ed il ponte: varia da 2 a 4/5 centesimi di mm.

GIOCO DI BOTTONE  =

Quantità di cui può muoversi il bottone del disco tra i fianchi della forchetta, ad evitare un suo possibile inceppamento.

GIOCO DI DARDO  =

Nello scappamento ad àncora è lo spazio esistente tra il dardo ed il disco di sicurezza durante l’oscillazione del bilanciere, gioco necessario per consentire al bilanciere stesso di oscillare in piena libertà quando non vi siano urti.



GIOCO DI CORNO=

Come il gioco di dardo, ma tra il corno ed il bottone del disco.

GIOCO DELLA SPIRALE (tra le spinette di racchetta) =


La spirale deve passare tra le spinette di racchetta con un piccolo gioco, altrimenti nello spostare la racchetta la spirale potrebbe essere piegata o strappata. Purtroppo questo gioco altera l’isocronismo del bilanciere.

GYROMAX =

Raffinato e moderno tipo di bilanciere sulla cui corona sono infilati, a dura frizione su appositi pernetti, dei cilindretti forati e tagliati: ruotando, ad esempio, il taglio verso l’interno si modifica il raggio di girazione, provocando ritardo. L’azione contraria provoca anticipo.



GLUCYDUR =

Lega di rame e berillio (glucinio), dura e di bell’aspetto, impiegata per costruire bilancieri monometallici, cuscinetti ed anche mollette.

GOMMALACCA =

Resina impiegata per incollare, ad esempio, le leve di rubino dell’àncora nelle loro sedi. La gommalacca si rammollisce con il calore ed indurisce raffreddandosi.

GRAFITE =

Viene aggiunta al grasso per la lubrificazione delle molle motrici.

GRANDE LANCETTA =

(S.: Trotteuse) Nei cronografi è posta al centro del quadrante e viene fatta partire, arrestata, azzerata con la pressione sui pulsanti.

GRANDE LEVA =

Azionata dal pulsante del cronografo fa ruotare, a mezzo di un cricchetto, la ruota a colonne che comanda le funzioni dell’omonimo cronografo.




GRUPPO =

L’insieme di una ruota con il suo pignone.




GUILLOCHÉ =

Incisione di un disegno geometrico estremamente variato composto da linee che si incrociano, da curve che si intrecciano, ecc. Attualmente è impiegato per la decorazione dei quadranti, mentre un tempo decorava anche le casse dei "tasca".

HARWOOD =

Il primo orologio da polso automatico (1926): il nome gli proviene dall’inventore.

IMPEGNO (S.: Riposo) =

Nello scappamento ad àncora è lo spazio occupato dal dente della ruota di scappamento sul piano di riposo della leva (dopo la caduta). Negli scappamenti normali è di circa 0,10/0,15 mm.




IMPERMEABILE =

Cassa che non lascia penetrare l’acqua. L’impermeabilità è difficile da ottenere e da mantenere: l’orologio impermeabile dovrebbe essere periodicamente sottoposto a prove con apparecchi speciali, oggi abbastanza diffusi presso gli orologiai riparatori. Inoltre, ogni volta che se ne apre la cassa, sarebbe prudente sostituire la guarnizione di tenuta, specie se questa è in sede da qualche tempo.

IMPULSO =

Nello scappamento ad àncora: azione del dente della ruota di scappamento sul piano di impulso della leva che ha l’effetto di spostare angolarmente l’àncora che, a sua volta, comunica – tramite la forchetta – l’impulso al bottone del disco e quindi al bilanciere. L’angolo di impulso dell’àncora va dagli 8° ai 10° a seconda della qualità dello scappamento. Minore è l’angolo d’impulso, meno risulta disturbato l’isocronismo del bilanciere.

IMPUNTAMENTO =

Negli ingranaggi: si ha impuntamento quando la pressione del dente della ruota spinge sull’ala del pignone in una direzione non corretta. Nello scappamento: si può registrare impuntamento tra il dardo e il disco di sicurezza quando i due organi entrano in contatto ruotando nello stesso senso o, ancora, tra il dente della ruota di scappamento e il piano d’impulso della leva dell’àncora quando quest’ultima è troppo sporgente.

INDICE =

Segno sul quadrante che indica la divisione: può essere stampato o riportato in metallo, in pietre preziose e può avere forme diverse: queste vengono di solito specificate sui cataloghi d’asta; ad esempio: indice "bâton" (a bastone), "carré" (quadro), ecc.

INGRANAMENTO =

Penetrazione dei denti di due ruote tra di loro. Una penetrazione eccessiva o troppo debole produce un ingranamento non corretto che può provocare il mancato funzionamento dell’orologio.



INTERASSE =

Distanza tra i centri dei perni di due ruote ingrananti tra di loro.

INVAR =

Lega di ferro con nichel al 36%: non subisce dilatazione lineare al variare delle temperature a cui può essere sottoposto normalmente un orologio: impiegata, ad esempio, per la costruzione di aste per pendoli e, raramente, in alcuni bilancieri speciali.

INVERTITORE =

Meccanismo impiegato negli orologi automatici al fine di trasmettere il moto sempre nello stesso senso dal rotore al rocchetto del bariletto (che fa avvolgere la molla su se stessa) qualsiasi sia il senso di rotazione del rotore. Ve ne sono di diversi tipi: a "traslazione" (con finestrella – come in figura – o a bascula), a "doppia ruota con cricchetti interni", ecc.

ISOCRONISMO =

Qualità manifestata da un organo regolatore, ad esempio il bilanciere-spirale, quando compie le sue oscillazioni impiegando sempre lo stesso tempo. I fattori che alterano l’isocronismo sono: l’azione dello scappamento, lo squilibrio del bilanciere e della spirale, il gioco della spirale tra le spinette di racchetta e la forza centrifuga.

ISPESSIMENTO =

Relativo all’ispessimento degli oli: si cerca di evitarlo in quanto provoca delle alterazioni di marcia dell’orologio e una maggiore usura dei perni degli organi rotanti. È però inevitabile in quanto le cause sono l’evaporazione naturale dell’olio, le polveri e certe reazioni chimiche. Può essere ritardato ponendo il movimento in casse impermeabili. Vi si rimedia sottoponendo l’orologio a frequenti revisioni, almeno ogni 2/3 anni.

LANCETTA =

Organo indicatore formato da una laminetta metallica, sottile e leggera, che si sposta su di un quadrante. Può avere forme diverse: "A" Dauphine, "B" Alfa, "C" Bastone, "D" Alfa con contrappeso, "E" Breguet, "F" Pera, ecc.


LANCETTA DEI SECONDI =

Piccola lancetta fissata sul perno della ruota dei secondi e che gira su di un quadrantino posto di solito all’altezza delle ore 6 del quadrante. Quando invece è posta al centro viene spesso definita con il termine francese "trotteuse": migliore è la definizione "lancetta dei secondi al centro".

LEVA DELL’ÀNCORA =

Piccolo parallelepipedo di rubino, incastrato o incollato in un’apposita insenatura del braccio dell’àncora, terminante con un piano inclinato sul quale scorre il dente della ruota di scappamento provocando l’impulso: questo piano prende appunto il nome di piano d’impulso "I".


Sul fianco del parallelepipedo si trova invece il piano di riposo "R" sul quale si appoggia il dente della ruota di scappamento durante l’impegno. Le leve sono due: una d’entrata ed una d’uscita.


LEVA AZZERATRICE  (S.: Martello del cuore) =

Leva del cronografo che, scendendo sul cuore, riporta a zero la lancetta montata sul suo asse. Alla sua brusca azione si deve il sinonimo citato.



LEVA DEL FRENO =

Leva che nel cronografo blocca la ruota centrale del cronografo, durante la fase d’arresto dello stesso, ad evitare che un possibile urto sposti la grande lancetta, falsando così la lettura. Non è però questa leva ad "arrestare" il cronografo, bensì la sconnessione dell’ingranamento tra la ruota di rinvio e la ruota centrale del cronografo.


LEVATA DELL’ÀNCORA =

Angolo percorso dall’àncora nello spostarsi da una spinetta di limitazione all’altra: è la somma degli angoli di disimpegno, impulso, caduta e cammino perduto: si aggira mediamente dai 9 ai 12°, a seconda della qualità dello scappamento.

LEVATA DEL BILANCIERE =

È l’angolo percorso dal bilanciere mentre riceve l’impulso dall’àncora: si aggira mediamente dai 28 ai 40°.

LINEA DEI CENTRI =

Linea ideale tracciata tra i centri di due mobili; nello scappamento ad àncora unisce il centro di rotazione dell’àncora con quello del bilanciere.




LINEA DI PARIGI =

(o semplicemente "linea"). Antica unità di misura ancor oggi usata in orologeria per indicare le dimensioni del movimento: una linea vale 2,255 mm. L’indicazione delle misure in linee non è così precisa come si potrebbe arguire dai decimali indicati, ma spesso è approssimata.

LUBRIFICAZIONE

Intervento realizzato con appositi oli lubrificanti utilizzati in dosaggio atto a diminuire l'attrito tra i perni degli assi e le sedi all’interno delle quali gli stessi ruotano e tra gli ingranaggi e i ruotismi in genere.

LUNAZIONE =

Tempo intercorrente tra due lune nuove consecutive: il mese lunare dura 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,8".

LUNETTA =

Anello fissato sulla parte anteriore della carrure della cassa nel quale viene alloggiato il vetro. Può essere liscia, a smusso, concava, convessa, fissa o mobile, ecc.




LUNGHEZZA ATTIVA =

della spirale: è quella che va dalla virola alle spinette di racchetta, o al pitone in una spirale libera. Da essa dipende il periodo del bilanciere. Diminuendola l’orologio anticipa, aumentandola ritarda.

MAGNETIZZAZIONE =

Procedimento per rendere magnetico un corpo. La magnetizzazione di un orologio può causare gravi perturbazioni di marcia, soprattutto se a presentarla è la spirale: in tal caso è necessario procedere alla "smagnetizzazione". Fonti casalinghe, responsabili di magnetizzazione, possono essere le lavatrici, potenti aspirapolvere, condizionatori ed in genere tutti gli apparecchi che incorporano motori elettrici di una certa potenza. Anche i televisori possono provocarla: è sconsigliabile appoggiare l’orologio sugli elettrodomestici citati.

MAILLECHORT =

Lega di rame, zinco e nichel impiegata in orologeria: è meno ossidabile dell’ottone e più duttile.

MARTELLO DEL CUORE =

V. Leva azzeratrice

MASSA OSCILLANTE =

V. Rotore.

MESSA ALL’ORA =

Dispositivo che consente di correggere la posizione delle lancette sull’orologio. È costituito dall’asse di carica "A", dal rocchetto di carica "B", dal pignone scorrevole "C" e da una o due ruote di rinvio "R" che agiscono sulla ruota di minuteria "E". Vi è poi una bascula "F" (tenuta in posizione dalla copribascula "G") che ha il compito di spostare il pignone scorrevole e che è azionata dal tiretto "T" (V. anche fig.100).

MESSA IN FASE = dello scappamento:

la virola della spirale deve essere posizionata sull’asse del bilanciere in modo che, quando il bilanciere è libero, il bottone del disco vada a fermarsi spontaneamente sulla linea dei centri. Se tale regola non viene rispettata, le funzioni dello scappamento non si svolgono correttamente (in gergo si dice che l’orologio è "zoppo").


MICROROTORE =

Rotore che, invece di essere sovrapposto al movimento, come nella maggior parte degli orologi automatici, è incorporato nel movimento stesso al fine di diminuirne lo spessore.

MINUTERIA =


Ruotismo che trasforma il movimento della ruota dei minuti dell’orologio – che compie un giro in un’ora – nel movimento della ruota delle ore (detta anche "ruota cannone") che compie un giro in 12 ore. È posto sulla platìna, sotto il quadrante ed è composto dal pignone calzante, dal gruppo di minuteria e dalla ruota ore.


MODULO DI CARICA AUTOMATICA =


L’insieme del rotore con il ruotismo che trasmette il suo movimento al bariletto.

MOLLA MOTRICE =

Nastro d’acciaio temperato e rinvenuto al blu o di un acciaio speciale non temperato ma trattato meccanicamente, avvolto all’interno del bariletto, fissato alla sua parete ed al suo asse. È un organo elastico che, deformato e avvolto attorno all’asse del bariletto, reagisce restituendo una forza contraria a quella esercitata per deformarlo, mettendo così in rotazione il bariletto e quindi il ruotismo dell’orologio.

MOLLA ROVESCIATA =

In questa molla la sua spira esterna, quando è fuori dal bariletto, presenta un giro in senso inverso a quello delle spire centrali. A parità di dimensioni eroga più forza della molla normale in forma di spirale presentando un minor numero di giri di avvolgimento permanente perché il giro rovescio, nella formula per il calcolo della forza della molla, viene sottratto al numero di giri avvolti in senso normale. Non è temperata e rinvenuta ma incrudita a freddo. La lega con la quale viene costruita contiene ferro-nichel-cromo con l’aggiunta di cobalto, molibdeno e glucinio. È inossidabile ed ha un limite di rottura superiore a quello delle vecchie molle temperate e rinvenute che ha sostituito a partire dal 1945.

MOLLA-TALCO =

Molletta sottilissima a forma di corona circolare e leggermente concava. Sovrapposta alla ruota delle ore della minuteria evita che questa abbia eccessivo gioco in altezza sotto il quadrante.

MOVIMENTO D’OROLOGIO =

Insieme degli organi principali che compongono l’orologio. Sono:

IL MOTORE, costituito dalla molla avvolta all’interno del bariletto, completato dalle sue ruote di carica (rocchetto del bariletto, ruota corona e rocchetto di carica).

IL RUOTISMO, composto da ruote fissate sui loro pignoni: la ruota dei minuti, la ruota intermedia, la ruota dei secondi

.LO SCAPPAMENTO, composto dalla ruota di scappamento e dall’àncora

.L’ORGANO REGOLATORE, costituito dal bilanciere con l’asse, il plateau e la spirale

ORGANI AUSILIARI, costituiti dai meccanismi di carica, di messa all’ora e dalla minuteria.

NIELLO =

Tipo di decorazione delle casse degli orologi da tasca: nell’incisione viene posta una pasta contenente piombo, rame, argento, zolfo, sale ammonico e poi cotta al forno dello smaltatore. L’eccedente viene limato. Si termina lucidando: ha un bel color nero che spicca sull’argento o l’oro della cassa.

OGIVA =

Angolo curvilineo acuto formato da due archi di cerchio con il quale termina il dente della ruota o del pignone.

OIGNON =

(cipolla) Grosso orologio da tasca francese della fine del ‘600. È ritenuto il primo esempio di produzione semi-industriale di orologi partendo da sbozzi prefabbricati disponibili sul mercato.

OLIATORE =

Incavo ricavato nel cuscinetto per trattenervi il lubrificante.





OLIVATURA =

Cuscinetto olivato è quello in cui il suo foro, anziché cilindrico, termina da entrambi i lati con uno smusso arrotondato: diminuisce l’attrito con il perno ed è impiegato in orologi di qualità.

ONDA DI GINEVRA =

V. Decorazioni.

ORA EQUINOZIALE =

Dodicesima parte del giorno naturale, dall’alba al tramonto, agli equinozi (il 21 marzo e il 23 settembre).

ORA MEDIA =

Ventiquattresima parte del giorno medio: la terra non impiega sempre 24 ore esatte per compiere una rotazione ma un tempo più lungo o più corto di circa 15 minuti. Per comodità si è assunta una durata media di rotazione della terra e questa durata è stata divisa per 24: è l’ora media d’uso civile.

ORA TEMPORALE =

Dodicesima parte del giorno naturale (dall’alba al tramonto). La sua durata varia a seconda della data. Non è più in uso da un paio di secoli. Agli equinozi (ora equinoziale) corrisponde all’ora vera.

ORA VERA =

Ventiquattresima parte del giorno solare vero.

ORA UNIVERSALE =

V. Fuso orario.

ORE SALTANTI =

Orologio ad ore saltanti: le ore ed i minuti appaiono in apposite finestrelle del quadrante. È detto anche "salterello" e "orologio digitale".

ORGANO REGOLATORE =

È quello che, con le sue oscillazioni, regola la velocità del ruotismo dell’orologio. Sono impiegati almeno quattro tipi diversi di organi regolatori: il bilanciere associato alla spirale, il pendolo, il diapason ed il quarzo. Maggiore è il suo isocronismo, maggiore è la precisione dell’orologio.

OROLOGIO MADRE =

In un sistema di distribuzione dell’ora è l’orologio che invia periodicamente degli impulsi elettrici ad altri orologi, ad esempio stradali, per azionarli a distanza.

OSCILLAZIONE =

Percorso del bilanciere o del pendolo da una posizione estrema all’altra e ritorno a quella di partenza. Un’oscillazione è la somma di due alternanze.

OSCILLAZIONE SUPPLEMENTARE =

(o libera) Quella parte dell’oscillazione dell’organo regolatore che avviene senza contatto con lo scappamento. Con lo scappamento ad àncora è di 220/240° su un totale di 270°.

OSSERVATORIO CRONOMETRICO =

Reparto di un Osservatorio Astronomico dove viene controllata la marcia degli orologi inviati dal fabbricante per ottenere un bollettino od un certificato di cronometro. I principali sono: Ginevra e Neuchâtel in Svizzera, Besançon in Francia, Teddington in Inghilterra, Amburgo in Germania e Washington negli USA. Il servizio era svolto anche dall’Osservatorio di Brera di Milano.

OTTONE =

Lega di rame e zinco impiegata in orologeria per costruire ruote, platìne, ponti, ecc.

OVALIZZAZIONE =

Può presentarla un foro, a causa dell’usura provocata dalla rotazione di un perno. Per evitarla vengono impiegati cuscinetti in pietra dura, i rubini. Per "ruota ovalizzata" si intende invece una ruota montata fuori centro rispetto al suo asse: questo difetto non proviene dall’usura ma è d’origine.

PASSO =

Distanza tra due punti simmetrici di due denti consecutivi della ruota o del pignone. Dicendo: "la ruota ha compiuto un passo" si intende che si è mossa di un dente.




PENDOLO

È un organo regolatore utilizzato per la misurazione del tempo. La sua applicazione segna l'avvio della cronometria di precisione. E’ costituito da un’asta sospesa nella sua estremità superiore e libera di oscillare. All'estremità inferiore è fissato un peso.

PERIODO =

Tempo impiegato dall’organo regolatore, ad esempio il bilanciere-spirale, per compiere un’oscillazione. Se è sempre esattamente lo stesso, l’organo regolatore è isocrono.

PERNO =


Pezzo cilindrico che gira in una parte fissa (cuscinetto) e con il quale termina, alle estremità, l’asse dell’organo rotante.



PERNO CONICO =

La definizione è impropria, ma è ormai entrata nel linguaggio degli orologiai: per chiarire come è fatto si deve dire che è in realtà un perno cilindrico senza battuta. Appoggia con la sua estremità arrotondata sulla pietra di controperno dalla quale è sostenuto. Il fatto di non appoggiare con la battuta dell’asse ma solo con la punta del perno diminuisce l’attrito dell’organo rotante. È riservato di solito al bilanciere, raramente all’àncora ed alla ruota di scappamento.

PERNO ECCENTRICO =

Lo si trova in genere nei cronografi. Assomiglia ad una vite ma il suo gambo liscio (non filettato) è eccentrico rispetto alla testa ed è infisso a dura frizione o nella platìna o in un ponte. Contro la sua testa va ad appoggiarsi il fianco di una bascula: ruotando con un cacciavite la testa si può così regolare finemente il limite di spostamento della bascula stessa. Se invece è inserito nel centro d’oscillazione di una bascula, come è il caso di quella della ruota di rinvio della ruota centrale del cronografo, consente di regolare l’ingranamento tra questa ruota e la conduttrice.

PIANO D’IMPULSO E DI RIPOSO =

V. Leva dell’àncora.

PIEDINO =

Cilindretto metallico fissato sotto un ponte, una molletta o sotto il quadrante che, penetrando in un apposito foro, ad esempio della platìna, conferisce una posizione molto precisa all’organo sul quale è fissato.



PIETRE

Al fine di ridurre l'usura nelle sedi di rotazione dei perni, in orologeria, vengono utilizzate delle pietre. Comunemente sono rubini sintetici di forma circolare forati all'interno e appositamente svasati per consentire la permanenza del lubrificante.

PIGNONE =

Piccola ruota dentata, in genere d’acciaio temperato, rinvenuto e lucidato, caratterizzata da un basso numero di denti, da 6 a 14 (il limite superiore non è rigoroso), ricavato dall’asse della ruota che porta la ruota stessa. Ha, di solito, la stessa denominazione della ruota sulla quale è montato e con la quale forma un gruppo.


PIGNONE CALZANTE =

Pignone che trascina la ruota di minuteria. È montato, a dolce attrito, sul prolungamento dell’asse della ruota dei minuti, prolungamento che supera la platìna e sporge dal quadrante. Su di esso viene montata la lancetta dei minuti che compie un giro in un’ora come la ruota dei minuti. Il "dolce attrito" è indispensabile perché il pignone calzante deve poter slittare sull’asse della ruota al momento della rimessa all’ora, ma deve anche essere trascinato durante il funzionamento dell’orologio.

PIGNONE OSCILLANTE  =

Formato da due pignoni posti sullo stesso asse, di solito uno con un passo diverso dall’altro. Il suo perno inferiore ruota in una posizione stabile nella platìna, quello superiore gira in una bascula mobile che lo può far inclinare mandandolo ad ingranare con una ruota. Trova impiego nel contaminuti continuo o come conduttore in un certo tipo di cronografo, detto appunto "a pignone oscillante".


PIGNONE SCORREVOLE =


È attraversato da un foro centrale quadro, ha una doppia dentatura frontale che da una parte ingrana con il rocchetto di carica e, dall’altra, con la ruota di rinvio della ruota di minuteria. Viene fatto ingranare o con l’uno o con l’altro dal movimento della bascula di messa all’ora che si appoggia su di un suo incavo centrale.


PITONE =


Minuscolo pezzo forato e fissato con una vite sul ponte del bilanciere nel quale viene bloccata, con una piccola caviglia, la spira terminale esterna della spirale.


PITONE MOBILE =(S.: Porta pitone mobile)

Montato a dura frizione sopra il ponte del bilanciere consente un’accurata messa in fase dello scappamento.




PLACCATURA =

Piastra di metallo, in genere d’argento o di nichel, sulla quale viene posta, sopra e sotto, una sottile lamina d’oro. L’insieme viene poi laminato a caldo. La piastra può essere impiegata per la costruzione di casse. È più resistente all’usura della doratura galvanica.

PLATEAU =

(T. francese) Indica generalmente il disco d’impulso ed il disco di sicurezza, uniti da un mozzo e montati a frizione sull’asse del bilanciere.




PLATÌNA =

Piastra metallica che serve da base ai ponti e che porta i fori nei quali ruotano i perni inferiori dei diversi organi rotanti dell’orologio.




PONTE =

Pezzo a forma di ponte o di trampolino nel quale gira, in un cuscinetto fissato in esso, il perno superiore dei mobili dell’orologio (il perno inferiore gira nella platìna). Al nome "ponte" viene associato quello del mobile che vi gira sotto: si ha così il ponte del bariletto, il ponte della ruota dei minuti, il ponte della ruota intermedia, il ponte dello scappamento, il ponte dell’àncora, il ponte del bilanciere, quello del ruotismo di carica automatica, ecc.


POSIZIONE =

Termine relativo alla regolazione dell’orologio che può essere fatta in diverse posizioni dello stesso:

posizione

simbolo

orizzontale, quadrante in alto

HH

orizzontale, quadrante in basso

HB

verticale,
corona in alto

VH

verticale,
corona a destra

VD

verticale,
corona a sinistra

VG

verticale,
corona in basso

VB

La regolazione in diverse posizioni è necessaria perché la marcia dell’orologio cambia a seconda della posizione fisica in cui si trova rispetto alla linea di terra.

PULSANTE =

Sporge dalla carrure della cassa e serve per azionare il cronografo, la ripetizione, ecc. Può avere diversa forma, tonda, ovale, rettangolare smussata: nei cronografi impermeabili può essere dotato di una ghiera "a vite" che occorre svitare per azionarlo.

PRESSIONE ATMOSFERICA =

Influisce sulla marcia dell’orologio ed una sua variazione può modificare di diversi centesimi di secondo la marcia dei migliori cronometri.

PUNTO DI RIPOSO =


Posizione di equilibrio, del bilanciere o del pendolo, che assume quando è fermo e non è sottoposto ad alcuna forza. V. Messa in fase dello scappamento.

PUNZONE DI QUALITÀ =

Punzonatura presente sul movimento di quegli orologi che rispondono a precise caratteristiche stabilite ufficialmente: notissimo quello di Ginevra, riservato ai soli orologi costruiti in quella zona e che li qualifica.

QUADRANTE =

Parte dell’orologio sulla quale appaiono le indicazioni delle ore, minuti, secondi ed altre ancora. Vi è una grande varietà di quadranti sia dal punto di vista della forma che delle decorazioni, della materia impiegata, ecc. Le indicazioni sono date da cifre, divisioni, o da segni di forma diversa (indici). I quadranti sono mantenuti in posizione da due piedini che penetrano in appositi fori della platìna.

QUADRANTE METALLICO MODERNO: è molto sottile ed è costruito con ottone o rame che viene poi colorato con metodi galvanici. Le indicazioni sono ottenute per ricalco da adatti timbri: quelle più accurate sono stampate a rilievo o riportate in metallo, anche prezioso, o addirittura in pietre preziose.

QUADRANTE DI SMALTO: piastra di rame, argento o oro rivestita di smalto, spesso decorato. Questo tipo è molto delicato e soggetto a cricche ("fêlures").

QUADRANTE A GUICHET: (T. francese che sta per "finestrella") E’ munito di una o più aperture attraverso le quali appaiono indicazioni quali data, mese, giorno della settimana, ecc.

QUADRANTE LUMINOSO: in questo le ore o gli indici (ma anche le lancette)sono ricoperti da sali luminescenti, visibili al buio. Sino agli anni ’60 veniva impiegato allo scopo il radio: poi, considerata la sua pericolosità dovuta alle radiazioni che emette, è stato sostituito da altri sali innocui.
QUADRANTE DA REGOLATORE V. Regolatore.

QUANTIEME

Con tale termine si specifica la caratteristica di un orologio capace di indicare oltre all'ora e ai minuti, la data, il giorno della settimana, il mese, l'anno e le fasi lunari.

QUARZO =

Organo regolatore degli orologi elettronici costituito da ossido di silicio. Le oscillazioni del quarzo sono molto elevate (32.768 al secondo negli orologi da polso, 4.190.000 nelle svegliette, contro le 2,5/5 di quelli meccanici) e stabili. Il quarzo sfrutta il fenomeno piezoelettrico per cui, sottoposto ad una tensione elettrica, si mette ad oscillare, con vere e proprie oscillazioni meccaniche. Una frequenza così elevata viene poi divisa da un circuito elettronico 15 volte per 2, giungendo così ad un impulso al secondo, che viene inviato ad un motore passo-passo che muove la ruota che porta la lancetta dei secondi. Il quarzo è soggetto ad invecchiamento e lo fa accusando un anticipo; inoltre è sensibile alle variazioni di temperatura: sia che questa aumenti o diminuisca, l’orologio ritarda. Il numero delle oscillazioni di un quarzo è determinato dalle sue dimensioni e dalla forma in cui viene tagliato.

RACCHETTA =

Organo la cui posizione è regolabile in modo da modificare la marcia dell’orologio variando la lunghezza attiva della spirale ottenendone anticipo o ritardo. È sovrapposta al ponte del bilanciere, è in acciaio ed è di solito munita di due bracci: all’estremità di quello minore si trovano le spinette di racchetta tra le quali passa la spira più esterna della spirale. L’altro braccio ha la funzione di indice e tale nome prende. Una delle due spinette può essere sostituita dalla "chiave di racchetta" che impedisce alla spirale di uscire accidentalmente dalle spinette. Un tipo particolarmente raffinato di racchetta è quella a "collo di cigno" (in figura), che permette una regolazione micrometrica a mezzo di una vite.

RAGGIO DI GIRAZIONE =

Di un corpo rotante: è il raggio di quella circonferenza ideale nella quale si può immaginare concentrata tutta la massa del corpo stesso. Esempio: il raggio di girazione r di un bilanciere anulare liscio va dal suo centro a una circonferenza immaginaria che si trova più all'interno della corona del bilanciere. Dal raggio di girazione dipende in modo preponderante l'inerzia di un corpo rotante: infatti, la relativa formula (trascurando l'accelerazione di gravità) recita che: l'inerzia è pari al prodotto tra il peso della massa rotante e il raggio di girazione al quadrato (P x r2). Ad esempio: per un corpo rotante di peso 2 e di raggio di girazione 2, la sua inerzia è pari a 8 (2 x 22), mentre se, per il medesimo peso, il raggio di girazione è uguale a 3 (2 x 32), l'inerzia è pari a 18. Per tale ragione oggi si preferiscono i bilancieri lisci, senza viti, perché - a parità di peso e di diametro - il bilanciere liscio ha maggiore inerzia: infatti, non essendovi spazi vuoti tra le viti, il suo raggio di girazione è maggiore. E un bilanciere a maggiore inerzia mantiene più costante l'ampiezza di oscillazione.

RAPPORTO DI TRASMISSIONE =


Espresso da un numero che indica quanti giri compie la ruota condotta, per ogni giro della ruota conduttrice, oppure, in un treno di ruote, quanti giri compie l’ultima ruota condotta per ogni giro della prima ruota conduttrice.

RATTRAPANTE =

S.: Cronografo sdoppiante.

RAZZA =

Raggio metallico che unisce la corona della ruota o del bilanciere al loro centro



REGOLATORE =

Orologio a pendolo di grande precisione impiegato nel passato per regolare gli orologi: oggi, invece, indica un tipo di quadrante, simile a quello dei vecchi regolatori, montato su particolari orologi da polso. Non è di immediata lettura.

REGOLAZIONE =

È l’insieme di operazioni il cui fine è di ottenere la massima precisione possibile dall’orologio. Consiste nel centraggio e nella messa in piano della spirale, in un’accurata messa in fase dello scappamento, nell’equilibratura del bilanciere e nella regolazione della racchetta. Si osserva poi la marcia dell’orologio in diverse posizioni. Si distinguono numerosi tipi di regolazioni fatte in fabbrica:

REGOLAZIONE CORRENTE: sommaria, si osserva la marcia dell’orologio nelle sole posizioni di quadrante in alto e corona in basso (per i "polso") e la differenza tra le due posizioni non deve superare +20" al giorno.

REGOLAZIONE ALLE POSIZIONI: l’orologio viene regolato in diverse posizioni che possono essere da 2 a 5.

REGOLAZIONE IN 8 POSIZIONI: l’orologio viene regolato nelle 6 posizioni che può fisicamente assumere ed inoltre alle due temperature estreme (+4° e +36° C). Le due posizioni in più rispetto alle 6 che può effettivamente assumere, sono in realtà relative alle due temperature estreme: si abbrevia scrivendo "8 posizioni" per il poco spazio disponibile sul movimento. Le regolazioni contrassegnate dall’asterisco sono infatti di norma dichiarate sul movimento.

REGOLAZIONE DI ALTA PRECISIONE: è molto complessa ed è riservata agli orologi che partecipano ai concorsi annuali presso gli Osservatori Astronomici.

REPÈRE =

S. di Punto di riposo.

REVISIONE =

Di un orologio: serie di interventi per ricondurne alle condizioni ottimali il funzionamento. Consistono essenzialmente nello smontaggio completo del movimento, asportazione degli oli invecchiati a mezzo di appositi bagni, correzione di eventuali difetti, spesso sostituzione della molla, rimontaggio, lubrificazione, pulizia e lucidatura della cassa, regolazione in 2/4 posizioni dell’orologio.

RIBATTIMENTO=

Anomalia nello scappamento che manda il bottone del disco ad urtare contro l’esterno delle corna della forchetta durante l’oscillazione del bilanciere: è dovuto ad un’oscillazione troppo ampia provocata da un impulso troppo forte.
Si verifica di solito solo nella posizione orizzontale dell’orologio. Vi si rimedia impiegando una molla meno forte oppure appiattendo la parte terminale arrotondata dei perni conici dell’asse del bilanciere. Il ribattimento provoca un forte anticipo e si evidenzia quando l’orologio è caricato a fondo.


RINCULO =

V. Scappamenti.

RINCULO GEOMETRICO E MECCANICO =

Durante il disimpegno della leva dell’àncora dal dente della ruota di scappamento, la ruota di scappamento stessa è costretta a compiere un piccolo angolo di retrocessione (0°,15’) dovuto alla inclinazione della leva per l’angolo di tiraggio: questo è il "rinculo geometrico". La ruota di scappamento, poi, continua a girare per inerzia sempre in senso contrario ("rinculo meccanico"), sinché la forza motrice che anima la ruota non supera quella dell’inerzia stessa, momento nel quale la ruota riprende a girare in senso normale. L’ulteriore piccolo angolo di retrocessione (da 0° a 0° e 20’) dipende sia dal peso della ruota di scappamento, che si cerca appunto di costruire la più leggera possibile, che dalla velocità con la quale avviene il disimpegno.

RINVENIMENTO =

Trattamento termico dell’acciaio temperato per togliergli parte della fragilità e della durezza: si attua riscaldandolo a circa 300° C.

RINVIO =

Ruota di rinvio: trasporta il movimento da una ruota ad una terza. Vi è un rinvio della messa all’ora e, nel cronografo, una ruota di rinvio della contaminuti ed una della ruota centrale del cronografo.

RIPETIZIONE =

Orologio che, azionando un apposito pulsante, indica con il suono le ore a mezzo di un piccolo martello che batte su di un timbro. Ve ne sono di diversi tipi:

RIPETIZIONE A QUARTI: suona l’ora con una tonalità, i quarti d’ora con due colpi in rapida successione e a diversa tonalità.

RIPETIZIONE A 5 MINUTI: suona l’ora, i quarti ed un colpo per ognuno dei 5 minuti trascorsi dopo il quarto.

RIPETIZIONE A MINUTI: suona l’ora, i quarti d’ora e poi un colpo per ogni minuto trascorso dall’ultimo quarto.

RIPETIZIONE MUTA =

(o "con sordina") Può rientrare in uno dei tre tipi sopra elencati differendone solo perché il martello invece di battere su di un timbro batte sulla cassa: non si percepisce un suono ma le vibrazioni della cassa.

RIPOSO =

S. di Impegno.

RISERVA DI MARCIA =

In senso stretto: ulteriore durata di marcia dell’orologio dopo che è stato caricato e che ha funzionato per 24 ore: normalmente è di 10/16 ore. In senso più esteso indica, in alcuni orologi automatici, un piccolo quadrante, spesso a forma di settore, sul quale una lancetta mostra quante ore di carica rimangono all’orologio in quel momento. Il meccanismo che vi presiede è più complesso di quanto si potrebbe arguire.

RITARDO =

Numero di secondi e minuti mancanti all’orologio rispetto all’ora esatta.

ROCCHETTO DEL BARILETTO =

Ruota fissata sulla parte terminale quadra dell’albero del bariletto a mezzo di una vite. Aziona l’albero stesso facendovi avvolgere attorno la molla. È mosso dalla ruota corona.

ROCCHETTO DI CARICA =

(S.: Pignone di carica)

Ruota a doppia dentatura: una radiale ed una frontale. Quella radiale ingrana con la ruota corona per la carica della molla, quella frontale ingrana con il pignone scorrevole che, a sua volta, tramite uno o due rinvii, ingrana con la ruota di minuteria per la messa all’ora.

ROTORE =

(S.: Massa oscillante)Negli orologi automatici: organo pesante, di forma semi-circolare, squilibrato, che è di solito sovrapposto e concentrico al movimento. Oscillando, grazie ai movimenti del braccio ed alla forza di gravità, carica a mezzo di un suo ruotismo la molla del bariletto.


ROVESCIAMENTO = (anche: "scappamento rovesciato")

Difetto nello scappamento che provoca l’arresto dell’orologio. Si può verificare quando, ad esempio, il dardo sia troppo corto e, in seguito ad un movimento o ad un urto subito dall’orologio o durante l’oscillazione supplementare del bilanciere, l’àncora riesce a spostarsi da una spinetta di limitazione all’altra mentre il bottone del disco del bilanciere è lontano dalla forchetta: in questo caso, quando giunge il bottone del disco non trova l’entrata della forchetta ma l’esterno del corno contro il quale urta violentemente. Come immagine assomiglia al ribattimento (V. fig.97) con la differenza che nel rovesciamento il bottone del disco urta alla massima velocità contro il corno. Ne può conseguire la rottura di un perno del bilanciere o dell’àncora oppure lo scalzamento dalla sua sede del bottone del disco. Vi si rimedia allungando il dardo.

RUBINO =

V. Cuscinetto.

RUOTA A COLONNE =

Costituita da due parti: quella inferiore ha denti di sega e dal suo piano si innalzano delle colonnine verticali di forma trapezoidale. Questa ruota costituisce, nel tipo omonimo di cronografo, la centrale di comando delle varie funzioni cronografiche. È mantenuta in una posizione precisa dalla molla salterello ed è fatta ruotare dal cricchetto della grande leva.

RUOTA DELLE ORE =

(in gergo, anche "ruota cannone")

Porta al suo centro, invece di un asse, un canotto che si infila sul pignone calzante. Fa parte della minuteria, è mossa dal pignone della ruota di minuteria e sul suo canotto, che sporge dal quadrante, viene montata la lancetta delle ore.

RUOTISMO =

È costituito da:

RUOTA DEI MINUTI: è posta al centro geometrico del movimento: fa un giro in un’ora: per la sua posizione è detta anche ruota di centro. Il suo pignone è mosso dalla ruota di carica del bariletto: la ruota trasmette il movimento al pignone della ruota intermedia. Fa parte del treno del tempo.
RUOTA INTERMEDIA: segue, nella sequenza del treno del tempo, la ruota dei minuti. Il suo pignone è mosso dalla ruota dei minuti. La ruota intermedia trasmette il movimento al pignone della ruota dei secondi.

RUOTA DEI SECONDI: segue quella intermedia: il suo pignone è mosso dalla ruota intermedia. La ruota dei secondi trasmette il movimento al pignone della ruota di scappamento. Fa un giro in un minuto, negli orologi che portano la lancetta dei secondi.

RUOTA INTERMEDIARIA DEI SECONDI: trasmette il movimento della ruota dei secondi al pignone dei secondi al centro, quando l’orologio è dotato della lancetta dei secondi al centro.

RUOTA DI SCAPPAMENTO: segue, nella sequenza del ruotismo, quella dei secondi, ma fa parte dello scappamento: il suo pignone è mosso dalla ruota dei secondi. V. Scappamento ad àncora.

RUOTA DI MINUTERIA =


Fa parte della minuteria: è mossa dal pignone calzante ed il suo pignone trasmette il movimento alla ruota delle ore.



RUOTE DEL CRONOGRAFO =

V. anche Cronografo. Le prime tre sotto elencate hanno una finissima dentatura triangolare con un elevato numero di denti: da 150 a 200. Sono:

1a) RUOTA CONDUTTRICE - montata a dura frizione sul prolungamento dell'asse della ruota dei secondi del ruotismo del tempo dell'orologio che sporge dal relativo ponte; ingrana con la successiva:

2a) RUOTA DI RINVIO DEL CRONOGRAFO - montata sulla bascula del rinvio del cronografo: può andare ad ingranare, in seguito allo spostamento della sua bascula, con la:

3a) RUOTA CENTRALE DEL CRONOGRAFO - il cui asse, dopo aver attraversato quello cavo della ruota dei minuti dell'orologio, spunta sul quadrante e porta la grande lancetta del cronografo.

RUOTA DI RINVIO

DELLA CONTAMINUTI - dotata della classica dentatura epicicloidale, è azionata, una volta al minuto, da un dito fissato sotto la ruota centrale del cronografo. Comunica il suo movimento alla

RUOTA CONTAMINUTI - anch'essa a dentatura epicicloidale: è mantenuta in posizione da una molletta salterello, compie un passo al minuto come la ruota di rinvio che la aziona. Sul suo asse, che spunta sul quadrante, è montata la piccola lancetta contaminuti. Ha 30 o 45 denti.

SALTERELLO =

(Molla - salterello)

Molletta terminante con due piani inclinati che appoggiano sulle estremità di due denti consecutivi di una ruota: ha la funzione di mantenerla in posizione e di far compiere alla ruota stessa, quando venga azionata, esattamente un passo per volta. Trova impiego nei datari e nei cronografi.

Il termine viene qualche volta usato anche per indicare un "orologio ad ore saltanti" nel quale le ore appaiono in finestrelle del quadrante.


SBOZZO =

Movimento d’orologio incompleto mancante di bilanciere, scappamento, molla, quadrante e lancette ma con il ruotismo del tempo. Viene poi completato dall’azienda che acquista lo sbozzo.

SCALA ASMOMETRICA =

(più correttamente: della frequenza respiratoria)

Sui cronografi medicali è impiegata per calcolare rapidamente la frequenza respiratoria del paziente. Può essere basata su 5 o 10 atti respiratori: si fa partire il cronografo alla percezione dell’inizio del primo atto respiratorio e lo si arresta al termine dell’ultimo atto (ad es.: il quinto) sul quale è basata la scala. La grande lancetta indica direttamente il numero di atti al minuto.

SCALA PULSOMETRICA =

Sui cronografi medicali è impiegata per calcolare rapidamente il numero di pulsazioni al minuto (frequenza cardiaca).
Può essere basata su 10 o 15 o 30 pulsazioni. Si fa partire il cronografo alla percezione della prima pulsazione e lo si arresta quando si conta l’ultima sulla quale è basata la scala (ad es.: 15). La grande lancetta indica direttamente sulla scala il numero di pulsazioni al minuto.

SCALA TACHIMETRICA =

Sui quadranti dei cronografi, è impiegata per misurare la velocità. La "base" più comune è di 1000 metri. Si fa partire il cronografo al passaggio di una indicazione chilometrica e lo si arresta alla successiva indicazione: la grande lancetta indica direttamente sulla scala la velocità in km/h. Se questa è inferiore a 60, il valore va letto su di una seconda scala spiraliforme, interna alla prima.

SCALA TELEMETRICA =

Sui cronografi, è impiegata per stabilire la distanza in km alla quale si è verificato un certo evento luminoso seguito poi da un rumore: ad esempio si fa partire il cronografo all’apparire del lampo e lo si arresta nel momento in cui si percepisce il tuono. La posizione della grande lancetta indica direttamente sulla scala a quale distanza si è scaricato il fulmine.

SCAPPAMENTO =

Meccanismo interposto tra il ruotismo e l’organo regolatore (bilanciere-spirale). Ha il compito di mantenere in moto, tramite l’impulso, il bilanciere e di contarne il numero di oscillazioni, numero che viene poi trasformato dal ruotismo in indicazioni orarie. Dalle origini dell’orologio meccanico sono stati progettati circa duecento diversi tipi di scappamento, molti dei quali però sono rimasti nella fase di progetto. Sono stati suddivisi in tre tipologie:

A RINCULO: nei quali la ruota di scappamento, dopo aver fornito l’impulso, retrocede di un poco (es.: lo scappamento a verga).

A RIPOSO: nei quali il dente della ruota di scappamento, dopo aver fornito l’impulso, si arresta (si "riposa") su di una superficie cilindrica coassiale all’organo regolatore (es.: scappamento a cilindro e scappamento duplex).

LIBERI: nei quali il dente della ruota di scappamento, dopo aver fornito l’impulso ad un organo intermedio (ad es. l’àncora), viene arrestato dall’organo intermedio stesso, lasciando oscillare il bilanciere in assoluta libertà, senza che quest’ultimo sia pertanto in contatto con nessun organo (es.: scappamento ad àncora, scappamento a distensione).

Uno scappamento è tanto migliore quanto minor tempo dura il contatto con l’organo regolatore: lo scappamento a distensione, ad esempio, è in questo senso migliore di quello ad àncora, ma è poco adatto per gli orologi da polso, continuamente sottoposti a cambiamenti, anche violenti, di posizione, perché ha la tendenza a galoppare.

Tra i numerosi scappamenti per orologi portatili viene attualmente prodotto solo lo scappamento ad àncora svizzera.

SCAPPAMENTO A CAVIGLIE =

Detto anche, impropriamente, di Roskopf perché fu da questi impiegato nel suo orologio economico che ebbe grandissimo successo sin dal suo apparire (1867). Fu invece inventato da L. Perron nel 1798. È uno scappamento libero simile a quello ad àncora nel quale le leve sono sostituite da due sottili caviglie ed i piani d’impulso e di riposo sono presenti solo sui denti della ruota di scappamento. È attualmente utilizzato solo nelle sveglie meccaniche.

SCAPPAMENTO A CILINDRO =

Largamente impiegato nel secolo scorso e nei primi decenni del nostro, oggi non è più utilizzato. È uno scappamento a riposo.



SCAPPAMENTO A DISTENSIONE =

In francese è definito à détente, in italiano viene anche chiamato a scatto. Impiegato soprattutto nei cronometri da marina, ha il vantaggio che la ruota di scappamento fornisce un impulso al bilanciere ad ogni oscillazione e non ad ogni alternanza come avviene negli altri scappamenti: pertanto il bilanciere è in contatto con lo scappamento per metà tempo e l’isocronismo è meno disturbato. Non può essere montato sugli orologi da polso perché è molto sensibile agli urti e, per tale causa, la ruota di scappamento potrebbe mostrare del galoppo, a scapito della precisione.

SCAPPAMENTO A VERGA =

È stato il primo scappamento ed è stato impiegato per circa cinquecento anni negli orologi portatili, sino ai primissimi decenni dell’800 quando fu definitivamente abbandonato. È uno scappamento a rinculo.


SCAPPAMENTO AD ÀNCORA INGLESE  =

Come quello svizzero, con la differenza che i tre organi, ruota di scappamento, àncora e bilanciere invece che essere posizionati su una linea retta sono situati ai vertici di un triangolo. Inoltre i denti della ruota di scappamento sono appuntiti: pertanto l’impulso avviene solo sulle leve mentre in quello svizzero l’impulso è ripartito in parte sui denti a tallone della ruota ed in parte sulle leve. Questo tipo di scappamento, che ebbe largo impiego nell’800, è stato abbandonato.

SCAPPAMENTO AD ÀNCORA SVIZZERO =


Impiegato nella quasi totalità degli orologi da polso. È composto da:

RUOTA DI SCAPPAMENTO – "A", con denti di forma diversa da quelli di una ruota normale, detti anche "denti a tallone".

ÀNCORA – Nella quale sono riconoscibili la leva di entrata "E", la leva di uscita "U", l’asse dell’àncora "X", i bracci "B", lo stelo "S", la forchetta "F", le corna "C" e il dardo "D".

SPINETTE DI LIMITAZIONE – Costituite da due caviglie verticali "Y" sulle quali si appoggia alternativamente lo stelo dell’àncora da un riposo all’altro. Oggi si tende a sostituirle con appoggi non regolabili ricavati direttamente per fresatura dalla platìna.

ASSE DEL BILANCIERE – Sul quale sono montati il disco d’impulso "I", il disco di sicurezza "H"; sul disco d’impulso è fissato il bottone "N". Disco d’impulso e di sicurezza costituiscono un pezzo unico essendo collegati tra di loro da un mozzo e, in gergo, sono genericamente indicati con il termine francese plateau.

FUNZIONAMENTO – Le principali fasi del funzionamento dello scappamento sono, in ordine progressivo, il riposo, il disimpegno, il rinculo geometrico e meccanico, l’impulso, la caduta e il cammino perduto (per questi termini vedere alle singole voci).

SCAPPAMENTO DUPLEX =

È uno scappamento a riposo. Impiegato negli orologi inglesi del secolo scorso, fu abbandonato sul finire del secolo perché afflitto da un difetto congenito: quello di impuntarsi e di galoppare.



SCARTO =

È la differenza tra l’ora indicata dall’orologio e quella che invece dovrebbe indicare. Ad esempio: l’orologio ha uno scarto di +20 secondi.

SCARTO MEDIO DELLA MARCIA DIURNA

Media algebrica degli scarti giornalieri accusati dall’orologio durante le prove a cui viene sottoposto negli Osservatori Nazionali. Ad esempio: se l’orologio ha uno scarto medio di +3 secondi al giorno, questo potrebbe essere il risultato di un giorno in cui ha ritardato di 5 sec. E del successivo in cui ha anticipato di 8 sec. (-5 +8 = +3).

SCHELETRATO =

Orologio scheletrato: diverse parti del movimento (platìne, ponti, ecc.) vengono "svuotate" a seghetto; inoltre il quadrante ed il fondello della cassa sono in vetro. Ne risulta una certa "trasparenza" dell’orologio. Le operazioni di scheletratura sono realizzate, ancor oggi, spesso a mano: questo tipo di orologio ha quindi un certo costo.

SECONDI MORTI INDIPENDENTI =

Una grande lancetta, al centro del quadrante, si muove di uno scatto ad ogni secondo e può essere arrestata senza che l’orologio si fermi. Il ruotismo di un simile orologio ha due bariletti e due treni di ruote: quello del tempo e quello per i secondi indipendenti. Presente nel secolo scorso in alcuni "tasca", non è stato più costruito dopo l’invenzione del cronografo che l’ha sostituito.

SERPENTINA =

Termine improprio in uso in alcune regioni per definire un orologio in cui sia presente il conoide oppure per indicare lo scappamento a verga.

SIDEROMETRO =

Cronometro aeronautico o marino che indica il tempo siderale di Greenwich in gradi, minuti di grado e frazioni di minuti d’arco.

SIZE =

Unità di misura impiegata negli USA per designare il diametro dei movimenti degli orologi. Il "size" corrisponde ad 1/30 di pollice, corrispondenti a 0,8466 mm. Le dimensioni partono da un convenzionale "zero size" (35/30esimi di pollice pari a 29,63 mm). Le dimensioni superiori a zero size sono indicate da 1,2,3… sino a 36. Per trasformare la misura in mm bisogna aggiungere uno, due, tre… 36 volte il "size"; esempio:

0 size… = 29,63 mm

5 size = 29,63 + (5 x 0,8466)… = 33,863 mm

15 size = 29,63 + (15 x 0,8466)… = 42,329 mm

Le dimensioni inferiori allo 0 "size" sono indicate da un numero di zeri pari al numero di "size" da sottrarre a 29,63; esempio:

000 size = 29,63 – (3 x 0,8466) = 27,09 mm

6/0 size = 29,63 – (6 x 0,8466) = 24,55 mm.

SMALTO CLOISONNÉ =

(T. francese) Tipo di smaltatura a caldo nella quale il disegno è realizzato con filo d’oro piatto: lo smalto viene posto nei compartimenti descritti da questo filo. Dopo la cottura al forno il pezzo viene lavorato con apposite mole che fanno emergere il filo annegato nello smalto. Il cloisonné è impiegato per certi rari tipi di quadranti e per decorare le casse.

SOVRATENSIONE =

Al termine della carica della molla, questa risulta avvolta strettamente attorno all’asse del bariletto: poiché è possibile continuare nella carica ancora un poco, le fibre della molla subiscono uno stiramento (sovratensione) che, al momento della scarica, sviluppa un eccesso di forza che potrebbe alterare la marcia dell’orologio (ribattimento). Per evitarla viene impiegato il cricchetto rinculante o la croce di Malta o, negli orologi automatici, una brida a slittamento.

SPINETTA DI LIMITAZIONE =

Appoggio per lo stelo dell’àncora durante l’oscillazione supplementare del bilanciere. V. anche scappamento ad àncora.




SPIRALE =

Sottilissima lamina metallica avvolta in forma di spirale di Archimede. La spira centrale è fissata alla virola montata sull’asse del bilanciere, mentre quella più esterna lo è al pitone, fissato al ponte del bilanciere. Ha il compito di rendere uniforme il periodo del bilanciere (di rendere le sue oscillazioni isocrone) e costituisce con questo un tutt’uno, tanto che si parla comunemente di "sistema bilanciere-spirale". Fu applicata la prima volta nel 1675 su suggerimento di Huygens, studioso olandese. La spirale piana ha l’inconveniente di avvolgersi e svolgersi eccentricamente durante le sue due fasi di contrazione e di espansione: ne segue un suo squilibrio e delle pressioni irregolari sui perni del bilanciere con scarti significativi di marcia dell’orologio. Sino ai primi decenni del nostro secolo le spirali venivano costruite in semplice acciaio temperato e rinvenuto e richiedevano, perché l’orologio mostrasse minore sensibilità alla variazione di temperatura, d’essere associate ad un bilanciere bimetallico compensato: oggi vengono impiegate speciali leghe. V. Spirale compensatrice.


Per gli orologi da tasca e per i cronometri da marina sono state impiegate spirali ) cilindriche, coniche e a botte.

SPIRALE COMPENSATRICE =

Spirale costruita con una complessa lega di acciaio, nichel, cromo, tungsteno, manganese, vanadio, molibdeno e da terre rare. Ha un basso, se non addirittura nullo, coefficiente termoelastico alle temperature alle quali è soggetto l’orologio. Poiché la fusione della lega è, ancor oggi, dipendente da una certa imponderabilità dei risultati, a seconda del coefficiente termoelastico ottenuto dalla fusione della lega si distinguono spirali compensatrici di 4/5 qualità diverse: la migliore è la prima qualità.

SPIRALE LIBERA =

Va direttamente dalla virola al pitone e non passa tra le spinette di racchetta, che in questo caso non esiste. L’anticipo ed il ritardo vengono regolati a mezzo di un bilanciere a viti o di un bilanciere Gyromax. Non provoca l’alterazione dell’isocronismo causato dal gioco della spirale tra le spinette di racchetta.

STELLA =

Disco munito di denti triangolari sui quali appoggia una molletta salterello: i denti sono azionati solitamente da un dito. La stella è spesso impiegata nei calendari ed in tal caso porta stampati i mesi, i giorni, ecc.

SQUILIBRIO =

Difetto di equilibrio che può essere manifestato da due organi dell’orologio: dal bilanciere e dalla spirale. È dovuto alla forza di gravità. Lo squilibrio fa sentire i suoi effetti (anticipi-ritardi-irregolarità di marcia) solo quando l’orologio è in posizione verticale. Quando quest’ultimo, invece, è in posizione orizzontale, lo squilibrio non provoca alcun difetto. Vi si rimedia con l’equilibratura del bilanciere e con l’applicazione a questo di una spirale Breguet con curva Philips. Con l’impiego, abbastanza recente, degli scappamenti ad alta frequenza (28.800 e 36.000 A/h) la marcia dell’orologio risente meno degli effetti dello squilibrio.

SVEGLIA O SVEGLIARINO

Meccanismo atto a produrre autonomamente un suono. Tale complicazione viene inserita negli orologi portatili (da polso o da tasca), al fine di essere utilizzata come promemoria ad una determinata ora, oppure come vera e propria sveglia mattutina, in sostituzione della più ingombrante sveglia da tavolo.

TAMBURO

Altro nome con cui viene indicato il bariletto contenente la molla di carica dell'orologio meccanico).

TEMPERA =

Trattamento termico al quale vengono sottoposti gli acciai per indurirli. Si realizza scaldando il metallo a circa 850° C ed immergendolo poi immediatamente in acqua per raffreddarlo bruscamente. La tempera rende però l’acciaio più fragile e, in orologeria, i pezzi vengono perciò sottoposti a rinvenimento. Sottoponendo a tempera l’ottone, si ottiene invece un rammollimento del metallo.

TERMOMETRO ANEROIDE =

Basato sulla deformazione di una lama bimetallica. Può essere presente in certi orologi complicati.

TIGE =

V. Asse.

TIMBRO =

È un anello in acciaio armonico, sul quale batte il martello della ripetizione ricavandone un suono. È fissato saldamente sulla platìna del movimento. Sono almeno due: uno produce un suono grave e l’altro acuto.

TIRAGGIO =

Nello scappamento ad àncora il tiraggio, o più correttamente l’angolo di tiraggio, è quello formato dall’inclinazione del piano di riposo della leva con la perpendicolare al raggio che origina dal centro dell’àncora e termina nel punto ove il dente della ruota di scappamento si riposa. La sua funzione è quella di mantenere spinto lo stelo dell’àncora contro la spinetta di limitazione, durante l’oscillazione supplementare del bilanciere. Vale normalmente 12° sulla leva d’entrata e 15° su quella d’uscita: la differenza è voluta in quanto durante il disimpegno il tiraggio aumenta sulla leva d’entrata e diminuisce su quella d’uscita. Il tiraggio è necessario perché quando, sotto l’effetto di un urto, lo stelo della forchetta tende ad allontanarsi dalla spinetta di limitazione, è la pressione del dente della ruota di scappamento che, applicata sull’inclinazione dell’angolo di tiraggio, riconduce lo stelo a riappoggiarsi sulla spinetta. Lo scappamento ad àncora ha trovato l’applicazione universale che gli si riconosce solo dopo l’invenzione del tiraggio. Tanto maggiore è l’angolo di tiraggio, tanto più difficile però diventa il disimpegno da parte del bilanciere: perciò si tende a mantenerlo nei valori prima citati.

TIRETTO =


Leva appartenente al meccanismo di carica e di messa all’ora. Da una parte si impegna in una gola dell’asse di carica e, dall’altra, con la bascula della messa all’ora, per spostarla.


TOURBILLON =

Dispositivo inventato da A.L. Breguet, brevettato nel 1801, per annullare le differenze di marcia che mostra l’orologio nelle diverse posizioni verticali. È costituito da una gabbia mobile che supporta la ruota di scappamento, l’àncora ed il bilanciere-spirale. Questa gabbia gira su se stessa ed il suo centro di rotazione è lo stesso di quello del bilanciere. Ne risulta che quest’ultimo cambia continuamente di posizione come se l’intero orologio girasse su se stesso: i ritardi che l’orologio può accusare in una posizione vengono così annullati dagli anticipi che registra nella posizione opposta. Il meccanismo è molto delicato ed è ritenuto uno dei più ingegnosi di tutta l’orologeria. V. anche Carousel.

TRENO =

Serie delle ruote in un orologio. In una ripetizione, ad esempio, si ha un "treno del tempo" – serie di ruote che presiedono alla misura del tempo – ed un "treno di suoneria" che fa parte del meccanismo di suoneria.

TROTTEUSE =

Sinonimo di grande lancetta del cronografo.

TUTTO-O-NIENTE =

Dispositivo di sicurezza che permette alla suoneria della ripetizione di entrare in funzione solo se il pulsante è stato premuto a fondo. Evita così che venga suonato un numero inesatto di colpi.

UNGHIETTA =

Risalto sul bordo del fondello della cassa, presente in certi vecchi "polso" e nei "tasca", per facilitarne l’apertura con l’unghia.

VERGA =

V. Scappamento a verga.

VETRO =

Il vetro che copre il quadrante ed è incassato nella lunetta può essere costruito in materiale plastico (vetro infrangibile), in vetro normale, nel cosiddetto vetro minerale (vetro temperato) poco scalfibile ed in vetro-zaffiro, costituito da corindone (scalfibile solo dal diamante). Quest’ultimo è molto costoso. Può avere anche forma diversa da rotonda: in tal caso o si parla genericamente di "vetri di forma", oppure questa viene precisata: A: "tonneau" (a botte), B: "carrée (quadrata), C: "rettangolare", D: "ovale", E: "carrée cambrée" (quadrata arcuata), F: "rettangolare cambrée" (a lati arcuati).Il bordo può essere liscio, oppure presentare una bisellatura lucida, un rialzo a tallone od essere incastrato in un anello metallico di "tensione". La sua sezione può essere "piana" o "bombata", "concava" o "convessa", "a tegola", ecc. Negli orologi impermeabili viene montato sulla lunetta con l’interposizione di una guarnizione di gomma (giunto).

VIROLA =

Piccolo anello, tagliato per elasticizzarlo, infilato con forte attrito sull’asse del bilanciere; la virola presenta un foro laterale nel quale viene fissata con una piccola caviglia l’estremità interna della spirale.




VOLANO =

S.: Rotore.

WIDIA =

S.: Stellite. Combinazione di tungsteno, carbonio, cobalto e titanio: è un metallo molto duro (può essere lavorato solo con le mole) e pesante: in orologeria è impiegato per la parte periferica del rotore.

WIG-WAG =

Vecchio orologio da polso a carica automatica nel quale il movimento, muovendosi avanti ed indietro in una cassa rettangolare più lunga del movimento stesso, caricava, grazie ad un ingranaggio rettilineo, la molla del bariletto. Lo spostamento del movimento era provocato dai movimenti del polso e dalla forza di gravità. È dei primi anni ’30.

ZERO =

Punto di partenza delle divisioni di un quadrante: corrisponde alle ore 12. Viene usato per indicare la posizione di partenza della grande lancetta del cronografo.

Indice

acciaio

acciaio inossidabile

acciaio-nichel

affaticamento

affidabilità

affissi

albero

albero del bariletto

alternanza

ampiezza

analogico

àncora

àncora bilanciata

àncora a linea diritta

àncora laterale

àncora a caviglie

àncora a rinculo degli orologi a ripetizione

ansa

ansetta

antiurto

anticipo

antimagnetico

arresto all'impulso

arresto al riposo

asse del bilanciere

asse di carica

astrolabio

attrito

autocompensatrice o autocompensante

automatico

avvolgimento permanente

bariletto

barra

bascula

bascula della ruota di rinvio del cronografo

bascula della ruota di rinvio della contaminuti

bassine

battuta

bilama

bilanciere

bilanciere bimetallico compensato

bilanciere guillaume

bilanciere monometallico a viti

bilanciere monometallico semplice

bisellatura

bisolfuro di molibdeno

blu

boccola

bollettino ufficiale di marcia

bottone del disco

bracci

brida

brunitura

caduta

calendario

calendario perpetuo

calendario giuliano e gregoriano

calibro

camma

cammino perduto

cannelle

canotto

cappuccina

carato

carica automatica

carica manuale

carillon

carré

carrure

carousel

cassa

cassaio

caviglia

cerniera

champlevé

chaton

chaussée

chiave

cicloidale

cilindro

coefficiente d'attrito

coefficiente di dilatazione

coefficiente termico

compasso per ingranaggi

compensazione

complicazione

condotta

conduttrice

conoide

contaminuti

contaore

contatore sportivo

controperno

controsmalto

coppiglia

copribascula

copripolvere

coq

coqueret

coquillon

corindone

corno

corona

corona di carica

cricca

cricco o cricchetto

cricchetto rinculante

croce di malta

cronocomparatore

cronografo

cronografo a due pulsanti

cronografo con scala tachimetrica

cronografo con scala telemetrica

cronografo medicale

cronografo monopulsante

cronografo monorattrappante

cronografo sdoppiante o rattrapante

cronometro

cronometro d'osservatorio

cronometro da marina

cronometro da tolda

cronometro da vetrina

cuore

curva philips

cuscinetto

cuvette

dardo

decorazioni

deformazione

densita dell'aria

dentatura

détente

diamantatura

diamantina

diapason

digitale

disco di impulso

disco di sicurezza

disimpegno

dito

doratura

duplex

ébauche

elasticità

elinvar

ellipse

epilame

equazione del tempo

equilibratura

ermeto

errore secondario

extra-plat

fausses cotes

flyback

foliot

fondello

forchetta

forza costante

freno

fuso orario

gabbia

galoppo

ghiera

gioco

gioco di bottone

gioco di dardo

gioco di corno

gioco della spirale

giromax

glucydur

gommalacca

grafite

grande lancetta

grande leva

gruppo

guilloché

harwood

impegno

impermeabile

impulso

impuntamento

indice

ingranamento

interasse

invar

invertitore

isocronismo

ispessimento

lancetta

lancetta dei secondi

leva dell'ancora

leva azzeratrice

leva del freno

levata dell'ancora

levata del bilanciere

linea dei centri

linea di Parigi

lubrificazione

lunazione

lunetta

lunghezza attiva

magnetizzazione

maillechort

martello del cuore

massa oscillante

messa all'ora

messa in fase

microrotore

minuteria

modulo di carica automatica

molla motrice

molla rovesciata

molla-talco

movimento d'orologio

niello

ogiva

oignon

oliatore

olivatura

onda di ginevra

ora equinoziale

ora media

ora temporale

ora vera

ora universale

ore saltanti

organo regolatore

orologio madre

oscillazione

oscillazione supplementare

osservatorio cronometrico

ottone

ovalizzazione

passo

pendolo

periodo

perno

perno conico

perno eccentrico

piano d'impulso e di riposo

piedino

pietre

pignone

pignone calzante

pignone oscillante

pignone scorrevole

pitone

pitone mobile

placcatura

plateau

platìna

ponte

posizione

pulsante

pressione atmosferica

punto di riposo

punzone di qualita

quadrante

quantième

quarzo

racchetta

raggio di girazione

rapporto di trasmissione

rattrapante

razza

regolatore

regolazione

repère

revisione

ribattimento

rinculo

rinculo geometrico e meccanico

rinvenimento

rinvio

ripetizione

ripetizione muta

riposo

riserva di marcia

ritardo

rocchetto del bariletto

rocchetto di carica

rotore

rovesciamento

rubino

ruota a colonne

ruota delle ore

ruotismo

ruota di minuteria

ruote del cronografo

salterello

sbozzo

scala asmometrica

scala pulsometrica

scala tachimetrica

scala telemetrica

scappamento

scappamento a caviglie

scappamento a cilindro

scappamento a distensione

scappamento a verga

scappamento ad àncora inglese

scappamento ad àncora svizzero

scappamento duplex

scarto

scheletrato

secondi morti indipendenti

serpentina

siderometro

size

smalto cloisonné

sovratensione

spinetta di limitazione

spirale

spirale compensatrice

spirale libera

stella

squilibrio

sveglia o svegliarono

tamburo

tempera

termometro aneroide

tige

timbro

tiraggio

tiretto

tourbillon

treno

trotteuse

tutto-o-niente

unghietta

verga

vetro

virola

volano

widia

wig-wag

zero

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